“A Bologna ed in alcuni comuni della provincia l’Anpi fa propaganda elettorale a favore del PD. Perché sui manifesti del PD, negli spazi preposti alla propaganda indiretta, spicca la sigla dell’Associazione? La trasversalità e l’autonomia politica non erano il tratto distintivo dell’ANPI, della sua esperienza storica? È forse cambiata la linea, si è forse assunto il collateralismo come proprio orizzonte?
Speriamo si tratti di un errore, dell’eccesso di zelo di qualche dirigente, o al più della fuga in avanti di qualche realtà locale, nel qual caso è necessario che l’Associazione ne prenda pubblicamente le distanze, anche per tutalarne la sua stessa immagine.
Se invece si tratta di una precisa scelta politica, ne prendiamo atto con profondo rammarico e ne trarremo le dovute conseguenze, essendo molti nostri aderenti iscritti all’Associazione ed il nostro Partito parte della lista Rivoluzione Civile che, come noto, assume come riferimento del proprio operare i valori dell’antifascismo e della Resistenza, e fa propri i principi della Costituzione, oggi così pesantemente messa in discussione, non solo da destra.
L’apprendere, dal sito dell’ANPI, di un recente incontro tra la Presidenza del Comitato Bolognese dell’Associazione ed i candidati del PD (ovviamente su richiesta di quest’ultimi) non fa ben sperare. Tuttavia confidiamo in uno scatto d’orgoglio in difesa di un patrimonio che si vorrebbe di tutti e non piegato ad interessi di parte”.
È quanto scrive in una nota il Partito dei Comunisti Italiani dell’Emilia-Romagna.