Home Fiorano Un nuovo appuntamento a Fiorano per l’Astoria dei ragazzi

Un nuovo appuntamento a Fiorano per l’Astoria dei ragazzi


# ora in onda #
...............




Astoria_Fiorano_3Prosegue con successo la rassegna ‘L’Astoria dei ragazzi’ rivolto alle scuole del comune di Fiorano Modenese e del territorio. Giovedì 21 febbraio 2013, con inizio ore 9.30, sul palco la Compagnia Tir/Teatro Europa presenta ‘Il soldatino di stagno’, uno spettacolo di recitazione, danza e immagini rivolto ai bambini da 6 a 12 anni, con Umberto Fabi, Davide Rocchi, Loredana Scianna; ideazione, allestimento scenico e regia Yannick De Sousa Mendes, Loredana Scianna; drammaturgia Umberto Fabi; coreografia Davide Rocchi; disegni Gianluca Foglia “Fogliazza”; regia video e animazione Pietro Anastasi; produzione video Ladodicistudio; costumi Anna Malandruccolo; disegno luci e tecnica Yannick De Sousa Mendes; assistenza tecnica Lucia Manghi.

Quando tutto finì del soldatino di stagno trovò solo il cuoricino di stagno, della ballerina di carta il lustrino tutto bruciacchiato e annerito. Non un pezzetto qualsiasi, proprio il cuore tutto intero; di lei, solo un ornamento. Perché? I bambini troveranno la risposta: subito, tra qualche giorno, tra qualche anno. Il viaggio che i bambini compiono quando ascoltano una fiaba non si esaurisce con la fine del racconto; ciò che resta continua a germogliare nell’arco del tempo e le impressioni ricevute s’intrecciano con la materia della vita fino a ricongiungere tutti i fili.

L’universo di Andersen, si sa, non è un luogo accomodante, le sue figure sono spesso ambigue o palesemente negative, raramente ci concede un lieto fine. La fiaba è narrata da un individuo indecifrabile e un po’ scontroso che ricostruisce la storia a ritroso nel tempo e di cui solo alla fine intuiremo l’identità. Costui vuole sapere, vuole capire, la sua indagine è un ricerca di conoscenza che si contrappone fortemente al vero e proprio “atto di fede” che il soldatino compie: l’amore che prova lo nutre, lo fa vivere e agire, lo fa resistere. Come se l’amore, ricambiato o meno, bastasse a se stesso.