In seguito alla guerra in Libia le spese di accoglienza e permanenza dei profughi venivano sostenute dai comuni i quali ricevevano poi il rimborso spese dallo stato di 40€ al giorno per ciascun migrante; in pratica circa 1200€ al mese pari allo stipendio di un nostro operaio.
Era noto che lo stato di emergenza umanitaria sarebbe cessato a fine 2012 e di conseguenza anche l’interruzione dei rimborsi spese. A inizio 2013 il termine venne prorogato di due mesi mediante una convenzione con la prefettura; quindi dal 1° marzo le spese di accoglienza dei 5 migranti residenti a Novellara saranno a carico delle casse comunali. A loro verrà inoltre assegnato un contributo di 800€ a testa a titolo di inserimento nel mondo del lavoro oppure per rimpatriare nel paese di origine.
In regione il gruppo consiliare leghista ha chiesto con una risoluzione di avviare da subito i rimpatri mentre a Novellara la giunta decide di prolungare l’accoglienza fino a giugno 2013 essendo già stanziata a bilancio la bellezza di 23.000€. Una cifra importante che potrebbe essere destinata a ben altri usi, un vero spreco di denaro pubblico regalato ai 5 extracomunitari che vedono nell’Italia il “paese del bengodi”.
Lapidario il commento della giovane Roberta Bigliardi dopo aver letto l’atto di giunta “quei soldi dovrebbero essere utilizzati per i nostri anziani e per le giovani coppie che non riescono a farsi una famiglia a causa dei costi troppo elevati di affitto e di mantenimento dei figli”.
In allegato la delibera in questione.