Berlusconi ha l’indiscutibile merito di aver guidato la riscossa del Pdl, ora, da grande statista quale ha dimostrato di essere, deve favorire il rinnovamento della classe politica italiana.
Nel 1953 Alcide De Gasperi fece un passo indietro per garantire nuove prospettive all’Italia; Berlusconi può, in questa fase, passare il testimone ad Angelino Alfano o a uno dei tanti dirigenti preparati del nostro partito. Lo stesso gesto lo dovrebbe fare il segretario del Pd, affinché Matteo Renzi possa guidare il Partito democratico verso nuove mete.
Al primo posto devono esserci il bene dell’Italia e la volontà comune di operare per uscire dalla difficile situazione economica e politica.
Berlusconi, in questi anni, è riuscito a traghettare il centrodestra italiano su posizioni liberali ed europeiste, a sinistra, invece, si continua a privilegiare lo scontro ideologico. Risulta complicato dialogare con la vecchia guardia comunista, refrattaria al confronto, che continua a riproporre la “gioiosa macchina da guerra”.
Bisogna dunque uscire dal clima da “guerra fredda” che finora ha caratterizzato i rapporti fra il Pd e il Pdl, se si vuole realmente riformare il Paese.
Credo che Letta nipote e Letta zio, due persone serie e preparate, possano collaborare per il raggiungimento della migliore soluzione per l’Italia, e per selezionare il nuovo Presidente della Repubblica, rappresentativo di tutto il Paese. Solo così potrà nascere la terza repubblica.
Fabio Filippi