Le piazze d’Italia si preparano ad accogliere domani una miriade di volti e di voci per il Primo Marzo. La Giornata del Primo Marzo, giunta nel 2013 alla IV edizione, rinnova la mobilitazione l’impegno e la lotta contro sfruttamento e razzismo di migranti ed autoctoni per affermare la dignità dell’essere umano, il diritto alla libera circolazione, il valore del meticciato.
«Libera circolazione e cittadinanza: sono le parole del Primo Marzo 2013 – afferma la portavoce della Rete Primo Marzo Cécile Kashetu Kyenge – e della grande mobilitazione generale di tutti i cittadini e le cittadine, migranti e italiani, che chiedono insieme l’estensione delle garanzie costituzionali per tutti. Quest’anno la nostra lotta si traduce nella richiesta di una nuova legislazione in materia di immigrazione, l’abrogazione della Bossi-Fini, la chiusura di tutti i CIE; i diritti di cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia e il diritto di voto amministrativo per gli stranieri residenti. Esiste un’unica società, un’unica cittadinanza. Questa idea condivisa e trasversale ha portato nel 2010 alla creazione della nostra Rete. In quest’ottica la Rete Primo Marzo appoggia, sostiene e ha promosso, iniziative che condividono i principi della Carta Mondiale dei Migranti».
La portavoce della Rete Cécile Kashetu Kyenge, sarà presente venerdì 1 marzo a Firenze nell’incontro che vede insieme istituzioni, associazioni, partiti politici e società civile per un confronto sull’”Emergenza nord Africa” e sabato 2 marzo a Modena al presidio in Piazza Matteotti.
Per il 2013, la rete Primo marzo sostiene attivamente l’appello lanciato da Melting Pot Europa sulla questione “Emergenza nord Africa” e si mobiliterà in alcune città per chiedere garanzie e prospettive di futuro per i migranti fuggiti dalla guerra e rifugiati in Italia.
La Rete aderisce, inoltre, allo sciopero del 28 febbraio e 1° marzo, che proseguirà il 13 e 14 marzo, indetto dalla Funzione Pubblica Cgil per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori del Centro Identificazione ed Espulsione (CIE) di Modena che da mesi sono senza stipendio, pur rimarcando che il proprio obiettivo resta quello della chiusura di queste strutture.
La Rete Primo Marzo è una realtà che unisce tutti e che attraversa tutta la società.
Un movimento al quale aderiscono persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico, immigrati, discendenti di immigrati e autoctoni. Un progetto di partecipazione dalla base che intende manifestare la propria estraneità al razzismo, all’intolleranza.
È il forte segnale di una nuova coesione sociale.