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Femminicidio e violenza sulle donne: il Consiglio provinciale di Bologna chiede una rapida approvazione della legge di ratifica della Convenzione di Istanbul

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violenza_donne“Il femminicidio e la violenza sulle donne rappresentano una vera piaga sociale da affrontare con urgenza e senza indugi”. Con questa convinzione il Consiglio provinciale ha approvato ieri pomeriggio un ordine del giorno, proposto da Claudia Rubini del Pdl, che chiede “al neo Parlamento eletto una rapida approvazione della legge di ratifica della Convenzione di Istanbul e un rapido esame delle varie proposte di legge esistenti, anche nella direzione della valutazione sull’introduzione nel nostro codice penale del reato di femminicidio”.

“La Convenzione di Istanbul – afferma l’odg – è il primo Trattato internazionale legalmente vincolante nel campo della difesa della violenza sulle donne, che finalmente definisce la violenza di genere come violazione dei diritti umani e come specifica forma di discriminazione”

La Convenzione – come ricorda l’odg – entrerà in vigore quando dieci Stati l’avranno ratificata e per quanto riguarda l’Italia “il Consiglio dei ministri allora in carica ha approvato nel dicembre 2012 il disegno di legge di ratifica della stessa”.

L’odg, approvato con 27 voti a favore (Pdl, Pd, Lega, Udc, Pid e Giuseppe Sabbioni-Fli) e l’astensione di Sergio Guidotti-Fli, ha subito alcune modifiche rispetto al testo originale, sono stati infatti accolti due emendamenti di Emanuela Torchi (Pd) e uno di Gianfranco Tommasi (Udc). In particolare, la consigliera Pd chiede che il nuovo Governo si occupi anche “dell’istituzione di un Osservatorio nazionale contro la violenza di genere” e sottolinea l’azzeramento del Fondo Nazionale contro la violenza sessuale e di genere operato dal governo Berlusconi con decreto legge n. 93 del 27 maggio 2008.

“In Italia – sottolinea il documento – si è passati da un omicidio ogni tre giorni nel 2011 ad uno ogni due giorni nel 2012, tendenza che si sta confermando anche per il 2013 con 13 vittime, l’ultima il 24 febbraio scorso a Budrio”.

Il documento chiede infine che a tutti i livelli istituzionali si arrivi finalmente a considerare il fenomeno della violenza di genere come fenomeno complesso e esteso da affrontarsi a 360 gradi, in primo luogo cercando di ottenere rapidamente e per la prima volta dati chiari e trasparenti, integrati fra i vari ministeri competenti (Giustizia, Salute, Interni, ecc), come pure investendo molte più risorse anche in prevenzione e formazione, e sempre in sinergia con le associazioni, le Ong , le forze dell’ordine e gli operatori già attivi sui territori.