Nel calendario delle attività di intrattenimento che la Giunta ha presentato ai commercianti del centro storico ci sono tante iniziative da un punto di vista numerico, ma non tutte di qualità e soprattutto non tutte coerenti con le diverse finalità che si dovrebbero, invece, perseguire. Il commento di Renzo Catucci della segreteria del Pd di Sassuolo:
«Tanta carne al fuoco nella proposta di intrattenimento, presentata dal Comune di Sassuolo agli operatori commerciali del centro storico. Tante iniziative, numericamente rilevanti ma dall’incerta utilità, sulla cui coerenza ed efficacia potremmo discutere. Poche cose si salvano: le Note d’estate, di cui ci riserviamo di conoscere approfonditamente il parterre, la programmazione cinematografica e letteraria che vedrà protagonista Villa Giacobazzi. Sull’utilizzo di quest’ultima va fatto un discorso a parte. Siamo veramente felici che sia stato completato il progetto di recupero di questa location storica: si va finalmente a completare un percorso iniziato dalle precedenti Giunte di centro sinistra. Tra l’altro la proposta interessante di cinema all’aperto a Villa Giacobazzi mette definitivamente fine alle fantasmagoriche ipotesi di multisala nella zona Cisa-Cerdisa a gran voce promesse dall’assessore all’urbanistica Severi. Sempre parlando di luoghi, veniamo all’annunciato utilizzo, comunque ipotetico, del Politeama come sede di alcune iniziative nell’ambito del Festival della filosofia che si terrà a settembre. Da notare come non si parli più dei fastosi piani di recupero che vedevano protagonista il teatro, ma di una molto più “blanda” messa in sicurezza. In definitiva poco spazio alla cultura, se si esclude proprio il Festival che però viene organizzato dall’omonimo “Consorzio”; anche la “Notte bianca” perde qualsiasi accezione culturale, diventando “Notte dello shopping”, legando le sorti della serata solo all’aspetto commerciale. Non ne capiamo però l’utilità, visto che esistono già i Giovedì sotto le stelle. Noi pensiamo che si debbano porre i presupposti per un aumento di presenze in centro storico, senza però trascurare le zone periferiche più depresse: questo si può fare solo con un progetto integrato, studiando un insieme di attività continue che tendano a creare luoghi di aggregazioni vivi, e non solo a fidelizzare i cittadini in quanto consumatori. Un’idea di marketing territoriale che tenda a recuperare il valore dell’aggregazione come volano fondamentale, magari promuovendo un Tavolo di discussione che comprenda anche l’Unione del distretto ceramico, in modo da trovare soluzioni e risorse da destinare su un’area più vasta. È importante, poi, garantire un adeguato sostegno alle attività che assicurano un servizio di tipo sociale alla cittadinanza, di presidio del territorio e di valenza culturale. Sarebbe poi opportuno favorire un accordo tra commercianti: una confederazione tra attività commerciali, che riesca a rispondere alle esigenza di una “domanda” sempre più focalizzata su un tipo di offerta da “centro commerciale”, spingendo su una comunicazione maggiormente efficiente e specifica. Aggiungiamo che sarebbe opportuno favorire l’apertura di pubblici esercizi e luoghi d’aggregazione anche in orario serale e notturno, in modo da rendere più viva la città ed in particolare il centro storico. Il tutto coadiuvato da un Piano di riqualificazione urbanistica specifico, magari piccole opere e non grossi investimenti, cercando di andare incontro alle esigenze dei commercianti».