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Finanziato un progetto modenese/milanese sulla sclerosi multipla


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roberto_damicoRoberto D’Amico, ricercatore di statistica medica presso il Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Direttore del Centro Cochrane Italiano, è il destinatario di un finanziamento di 200 mila euro della Fondazione Italiana per la Sclerosi Multipla – FISM. Andranno a sostegno di un progetto di ricerca triennale, da lui coordinato, dal titolo: “Migliorare la sintesi dei risultati della ricerca sui trattamenti nella sclerosi multipla per il loro utilizzo nella pratica clinica e per influenzare l’agenda della ricerca futura”, svolto in collaborazione con la dott.ssa Graziella Filippini, Direttore dell’Unità Operativa di Neuroepidemiologia e Coordinating Editor del gruppo Cochrane Sclerosi Multipla presso l’Istituto Carlo Besta di Milano.

Nella sclerosi multipla i continui avanzamenti della ricerca clinica hanno portato all’identificazione di diverse possibilità terapeutiche e come conseguenza, i neurologi e i pazienti affetti da sclerosi multipla si trovano ad affrontare l’incertezza su quale intervento sia preferibile utilizzare nelle diverse fasi della malattia. La meta-analisi è un metodo statistico che si è sviluppato per sintetizzare al meglio le diverse evidenze disponibili nella letteratura scientifica, tuttavia questo metodo permette di valutare l’efficacia relativa di un solo intervento alla volta. Tale limitazione ha portato negli ultimi anni allo sviluppo di una nuova metodologia, che prende il nome di network meta-analisi (NMA), che consente di riassumere sia numericamente sia graficamente le evidenze riguardanti tutti gli interventi disponibili su una determinata patologia e di identificare, tra questi, quelli più efficaci e meno tossici.

 

“La NMA ha anche le potenzialità di essere utilizzata – afferma il prof. Roberto D’Amico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – come strumento per meglio identificare quei quesiti clinici che finora non hanno avuto risposta e sui quali la ricerca futura dovrebbe essere indirizzata. Cresce la consapevolezza, viste le potenzialità, che tale metodologia e i suoi risultati debbano essere valutati criticamente e correttamente interpretati da coloro che queste informazioni utilizzano (clinici, pazienti, autorità sanitarie e finanziatori della ricerca).L’obiettivo di questo progetto è valutare il livello di conoscenza di tale metodologia, da parte dei neurologi, metodologi e dei professionisti dell’informazione, individuare quali siano le barriere alla sua comprensione e la sua utilità percepita. I risultati di questo lavoro permetteranno di contribuire allo sviluppo di tale metodologia e facilitare la presentazione dei suoi risultati per meglio trasferirli nella pratica clinica e nelle decisioni di carattere sanitario.

Roberto D’Amico è nato a Roma il 15 giugno del 1965. Laureato in Scienze Statistiche e Demografiche all’Università “La Sapienza” di Roma, Specialista in Ricerca Farmacologia presso l’Istituto Mario Negri di Milano e Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica, titolo conseguito presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dal 1998 al 2000 è stato Research Fellow presso il Centre for Statistics in Medicine, Oxford (UK). E’ ricercatore e dall’Anno Accademico 2005/06 gli è stato riconosciuto il titolo di professore aggregato per gli insegnamenti di Statistica Medica. E’ membro del Cochrane Statistical Methods Group, del Cochrane Screening and Diagnostic Tests Method Group e del Cochrane Prognostic Methods Group ed è editor per il Multiple Sclerosis Cochrane Group. Dal 2012 è direttore del Centro Cochrane Italiano. Dal 2005 è direttore scientifico del Corso di Perfezionamento in Statistica Applicata ai Quesiti Clinici, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, giunto quest’anno alla VI edizione. Partecipa inoltre, con funzioni di pianificazione e coordinamento a diversi studi multicentrici in campo oncologico, pneumologico e ginecologico.