Possiamo dirci soddisfatti del risultato raggiunto nella passata seduta del Consiglio Comunale del 05/03/2013 in cui è stato approvato, dopo un anno e mezzo di attesa, un nostro Ordine del Giorno avente ad oggetto l’introduzione del principio di “residenzialità storica”.
Con tale principio si identificano tutte quelle iniziative volte a modificare i criteri per la formazione delle graduatorie degli aiuti sociali (siano essi contributi per l’asilo, per l’affitto, case popolari, buoni vari ecc…) in modo tale da dare la dovuta importanza anche al criterio degli anni di residenza sul territorio. Così facendo ci prefiggiamo l’obiettivo di favorire prima tutti coloro che a Sassuolo ci vivono da diverso tempo ed hanno contribuito di tasca propria al mantenimento/sviluppo della comunità sassolese. Purtroppo, in passato, avveniva spesso il contrario e diversi sassolese bisognosi venivano prevaricati da chi, arrivato per ultimo, manifestava un indice Isee più basso. Cosa, questa, assolutamente ingiusta in quanto nella maggior parte dei casi si tratta di persone provenienti da paesi più poveri e di conseguenza, per i nostri standard normativi, si trovano sempre in posizione privilegiata.
L’approvazione del principio di residenzialità storica fa si che ora questo tipo di ragionamento venga applicato a tutti gli aiuti che il Comune eroga.
Un altro importante risultato che abbiamo ottenuto è stato il parere favorevole della maggioranza dei consiglieri del Partito Democratico, cosa difficile da credere su temi come questi. Ci auguriamo quindi che il raggiungimento della piena unanimità politica possa aprire gli occhi al PD regionale, in modo tale che si accelerino i tempi e si possano produrre nuovi strumenti affinchè i nostri cittadini possano essere posti ai vertici delle graduatorie del sostegno sociale. Cosa che già avviene nelle regioni vicine: Lombardia, Veneto e persino Toscana.
Ora non ci resta che cominciare ad applicare la teoria alla pratica, senza scordarci di un’altra proposta importante della Lega Nord che riguarda sempre questo argomento: il controllo del possesso di un’abitazione prima di rilasciare un alloggio popolare. Così come i cittadini italiani sono tenuti a presentare apposita dichiarazioni certificando di non avere possedimenti altrove, lo stesso devono fare coloro che provengono da paesi diversi tramite il consolato.
Il Segretario – Stefano Bargi