“E’ piuttosto chiaro come negli anni a Modena si è retto un sistema di welfare – spiega Luca Ghelfi, portavoce del Pdl Modenese – discreto, ma costoso: con gli oneri di urbanizzazione. Non dovrebbe essere questo il loro obiettivo, ma così è stato. Nelle parole di Lauro Lugli si legge tutta la storia di questi anni della nostra città: pane e mattone hanno sorretto tutto quanto. Per questo le parole “saldo zero” in edilizia suonano storte achi ragiona ancora con gli schemi storici del partitone rosso. Non so se la ricetta sia il saldo zero, credo debba essere però preso in considerazione.
Come la riqualificazione dell’esistente, e la presa di coscienza che la richiesta di immobili oltre a diminuire, sta cambiando. Pensare che senza nuove lottizzazioni, senza nuove palazzine, crolli il sistema sociale, vuol dire rifiutarsi di vedere il cambiamento. Può ad esempio, continuare ad essere tutto a carico del pubblico? Si può seriamente pensare che “aggirare” il patto si stabilità come avvenuto con la fondazione per gli asili, sia un buon modo di ristrutturare la spesa? Distribuire convenzioni pluriennali senza bando, è un buon modo di spendere il denaro pubblico?
Il ruolo del pubblico deve essere di verifica e controllo del livello di qualità, ma è tempo che si pensi a modi diversi di dare i servizi, con il coinvolgimento dei privati, del terzo settore, e, – perché no? – del privato. Non è più tempo di ragionare secondo gli schemi proposti da Legacoop e dai suoi vertici: non sarà il mattone a pagare i servizi alla persona, perché il territorio, gli spazi non sono una risorsa infinita, e come tali non possono garantire una crescita infinita.
L’augurio che mi faccio, e che faccio alla città, è che il percorso del Psc sia pervaso da un sano confronto di idee, in cui l’opposizione, in tutte le sue componenti, abbia spazi e modi di portare il proprio contributo.
Parliamo del bene della città: che Legacoop, come realtà economica importante del territorio abbia voce, ma sia una voce fra le altre. Tutte con pari dignità di espressione”.