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Colf modenese denunciata nel reggiano: aveva ripulito la casa del suo datore di lavoro


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refurtivaAssunta da un’agiata famiglia reggiana per svolgere lavori domestici, ha “ripulito”, è proprio il caso di dirlo, l’abitazione del suo datore di lavoro! Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri di Castellarano, dall’ottobre del 2010 al maggio del 2012, l’infedele colf si sarebbe appropriata, di volta in volta dall’abitazione dove lavorava di beni e valori nonché di tutta la dote ricevuta in eredità dai due coniugi per un valore complessivo di oltre 15.000 euro. Inizialmente un bel rompicapo per gli stessi derubati tanto che in principio riconducevano gli ammanchi a loro distrazioni. La colf, che aveva referenze di persone fidate, era al di sopra di ogni sospetto e godeva la massima fiducia dei due coniugi tanto che quando partivano in ferie gli affidavano le chiavi di casa. Alcuni rincari di bollette poi ricondotte all’uso smodato del telefono da parte della colf che lo utilizzava in loro assenza ha fatto scricchiolare la fiducia che dopo oltre due anni ha visto i due coniugi interrompere ogni rapporto di lavoro con l’infedele dipendente.

La dote ricevuta in eredità dai due coniugi, il corredo e numeri abiti dei bambini, giacche e abiti di prestigiose marche, costosi servizi di bicchieri e di tazzine, oggetti d’antiquariato tanti i beni rubati nei due anni di “lavoro” da parte della colf che successivamente al licenziamento visto l’ammanco anche beni di un valore affettivo veniva contattata dai derubati ai quali negava ogni sua responsabilità. Per questo i derubati hanno deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Castellarano denunciando quanto era venuto a mancare a casa loro ed esternando anche i loro sospetti.

Le indagini dei carabinieri si focalizzavano nei confronti dell’ex colf, una 70enne modenese incensurata, nei confronti della quale i Carabinieri acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine alla responsabilità di tutti gli ammanchi. La procura reggiana condividendo con gli esiti investigativi dei Carabinieri di Castellarano emetteva una perquisizione domiciliare a casa dell’indagata che l’altra mattina veniva eseguita dai carabinieri con esito positivo. All’interno dell’abitazione della 70enne abitante a Maranello i Carabinieri rinvenivano e sequestravano alcune tazzine, bicchieri e flute appartenenti a servizi di porcellana e cristallo, una quindicina di foulard, alcuni capi di corredo (asciugamani e fazzoletti) e un sottobicchiere, tutto appartenente ai due coniugi derubati. Nonostante gli esiti della perquisizione ai Carabinieri la donna ha continuato a negare ogni addebito dichiarandosi estranea ai furti negando quindi anche davanti all’evidenza dei fatti. Ora le indagini dei Carabinieri proseguono per cercare di risalire alla filiera del riciclaggio dei beni e preziosi sottratti ai derubati nella forte ipotesi investigava che gli stessi siano stati “venduti” a compiacenti ricettatori.