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Consiglio Comunale Straordinario per la cerimonia di conferimento al Comune di Fiorano Modenese del titolo di Città


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fiorano_panoramicaLunedì 8 aprile 2013, alle ore 18, presso la Sala Consiliare Maria Mescoli, con l’intervento del Prefetto di Modena, dott. Benedetto Basile, è convocato un Consiglio Comunale Straordinario per la cerimonia di conferimento al Comune di Fiorano Modenese del titolo di Città, concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza. Le associazioni, i gruppi, le istituzioni, le imprese e tutti i cittadini sono invitati.

Per presentare l’evento si è svolta questa mattina, martedì 2 aprile 2013, presso la Sala Giunta nel Palazzo Municipale di Fiorano Modenese, una conferenza stampa condotta dal sindaco Claudio Pistoni.

Con delibera n. 44 del 20 aprile 2012, la Giunta Comunale aveva inoltrato al Ministero dell’Interno istanza di riconoscimento del titolo di Città, in quanto ‘tale attribuzione permette al Comune di Fiorano Modenese di elevarsi ad un più adeguato e consono livello fra le città italiane ed europee centri di interesse economico, importanti per ricerca e sviluppo tecnologico e meta di turismo’.

All’istanza veniva allegata una relazione che descrive Fiorano ‘Polo industriale di livello internazionale, ricco di monumenti della natura e dell’arte, con una storia antica 7000 anni e importanti istituti culturali, abitato da gente proveniente da tutto il mondo a formare una comunità coesa che guarda al futuro’ ed esamina poi le sue caratteristiche: un territorio anticamente descritto ‘di bellissimo sito’ ed oggi diventato un polo industriale di rilevanza internazionale, che accoglie gente proveniente da 104 delle 108 province italiane e da 60 nazioni dei cinque continenti; una popolazione di 17.065 persone e 6.586 famiglie (dati al 31 dicembre 2011), con 1.500 imprese, quasi la metà delle quali artigianali e più di 12.000 occupati.

Fiorano è città dei motori, cuore produttivo della ceramica italiana, abitato fin dall’antichità, sito naturalistico di interesse comunitario, inserito nel Circuito dei castelli, con il santuario diocesano dedicato alla Beata Vergine del Castello, protagonista nel Risorgimento, ricco di sedi dedicate alla cultura, di centri per lo sport e il tempo libero, con un associazionismo radicato e organizzatore di grandi eventi, comune amico di altri comuni italiani e di comunità all’estero.

Il titolo di città conferma il lungo percorso che Fiorano ha compiuto da quando era un piccolo borgo agricolo attorno al suo santuario , capace di crescere senza perdere l’identità delle comunità che lo compongono.

Il sindaco Claudio Pistoni ha definito la concessione del titolo di città un riconoscimento per la comunità fioranese, per la sua storia, le sue tradizioni, le eccellenze del suo territorio, ma soprattutto per quello che è oggi e per quello che è impegnata a diventare. Riafferma la qualità e gli elementi di distinzione che caratterizzano Fiorano, il suo ruolo innovativo nell’economia, come declinazione dell’italianità, e anche nell’azione dell’ente locale.

Il titolo è anche delle sue imprese, delle sue associazioni, della rete di servizi sociali, educativi e culturali, della capacità di costruire, insieme ad un polo industriale, una comunità aperta e rivolta al futuro.

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20 Aprile 2012

FIORANO MODENESE

Polo industriale di livello internazionale, ricco di monumenti della natura e dell’arte, con una storia antica 7000 anni e importanti istituti culturali, abitato da gente proveniente da tutto il mondo a formare una comunità coesa che guarda al futuro

IL TERRITORIO

‘Fiorano è di bellissimo sito’ scriveva già nel 1603 il governatore estense, conte Paolo Brusantini, riferendosi all’amenità del paesaggio, all’ubertosità dei terreni prodighi di uve e frutti d’ogni specie, al clima mediterraneo, ai bei poggi appenninici, impreziositi di ville e parchi, alternati ai lunari calanchi d’argilla. Fiorano si estende infatti per kmq 26,36 nel territorio a sud di Modena, che si innalza dagli ultimi lembi della Pianura Padana per disegnare i primi Appennini, fino a m. 415 s.m. sopra Casa Zironi.

La fascia più a nord, pianeggiante, abitata dalle comunità di Ubersetto e di Cameazzo, è occupata dalla rete di imprese industriali ed artigianali; la fascia pedemontana, lungo l’antica Via Claudia, è prevalentemente residenziale, commerciale e direzionale, con le comunità di Fiorano e Spezzano; la fascia di territorio meridionale è collinare, preservata dall’antropizzazione e in parte protetta come Riserva Regionale, con Nirano quale comunità di riferimento.

Dagli anni Sessanta, Fiorano Modenese è diventato un polo industriale di rilevanza internazionale, che accoglie gente proveniente da 104 delle 108 province italiane e da 60 nazioni dei cinque continenti; una popolazione di 17.065 persone e 6.586 famiglie (dati al 31 dicembre 2011), con 1.500 imprese, quasi la metà delle quali artigianali e più di 12.000 occupati.

CITTA’ DEI MOTORI

Fiorano è conosciuto nel mondo per la pista di collaudo della Ferrari spa, per la 599GTB, uno dei prestigiosi modelli che l’azienda ha voluto chiamare ‘Fiorano’ ad evidenziare lo stretto e positivo rapporto con il territorio, iniziato nel 1971 con la costruzione del circuito, ufficializzato con la cittadinanza onoraria conferita ad Enzo Ferrari nel 1982, con la collaborazione all’apertura nel 1991 della Galleria Ferrari di Maranello, con il monumento a Gilles Villeneuve, con una importante raccolta di ceramica artstica contemporanea dedicata al Drake, con l’onore di avere il presidente Luca Cordero di Montezemolo quale cittadino fioranese.

Azionista del Museo Casa Enzo Ferrari di Modena, Fiorano Modenese è a pieno titolo protagonista della rete ‘Città dei motori’, costituita a livello nazionale dall’Anci.

Un tipo speciale di motori, quelli radiocomandati, richiama appassionati da tutta Europa al Miniautodromo Jody Scheckter, il circuito all’avanguardia per dotazioni elettroniche, utilizzato quale pista prove dalle aziende produttrici del settore.

CUORE PRODUTTIVO DELLA CERAMICA ITALIANA

Il nome di Fiorano Modenese entra nelle case in ogni angolo del mondo, perché è il cuore produttivo del distretto che si estende nelle province di Modena e Reggio Emilia, leader mondiale delle ceramiche per l’edilizia e del suo indotto. E’ anche protagonista nella cultura, nella ricerca, nell’innovazione e nello sviluppo del settore, apprezzato come espressione del Made in Italy e per questo votato all’esportazione.Ogni giorno giungono a Fiorano Modenese migliaia di lavoratori dalle province vicine e materie prime da vari continenti; ogni giorno partono carichi di ceramiche per raggiungere i cinque continenti.

A Fiorano Modenese hanno la sede e/o gli stabilimenti tutti i marchi più importanti della ceramica italiana e del suo indotto: Marazzi Group, Atlas Concorde, Panaria Group, Florim, Iris Ceramica, Caesar, Emilceramica, Sacmi, System, Barbieri & Tarozzi, Nuova Riwall, Gardenia Orchidea, Piemme; Colorobbia, Ferro, Torrecid, Saint-Gobain, Weber, ecc.

Qui è il cuore pulsante del distretto ceramico, dove nasce l’80% della produzione italiana, nel 2011 comprendente 163 aziende con 22.000 addetti, un fatturato di 4,71 miliardi di euro, il 75% dei quali derivanti dall’expo. Un altro miliardo di fatturato deriva dalle piastrelle di ceramica prodotte all’estero in aziende controllate da gruppi del distretto.

Nell’indotto un ruolo predominante è svolto dai costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica che nel 2011 hanno fatturato 1,73 miliardi di euro, prodotto da 150 imprese e 6300 lavoratori, per l’80% destinato alle esportazioni perché è incontrastata la leadership mondiale delle tecnologie italiane; l’internazionalizzazione produce un ulteriore fatturato di 500 milioni di euro.

Circa sessanta aziende costituiscono l’indotto dei corredi, nelle quali si studia, si crea e si esprime la creatività e lo stile italiano applicato alla ceramica. Vi lavorano oltre 2000 addetti, con un fatturato superiore a 200 milioni di euro.

Consapevole che la cultura rappresenta la ‘materia prima’ per mantenere posizioni di leadership, Fiorano ha creato il Museo della Ceramica nel Castello di Spezzano, riconosciuto dalla Regione per gli standard di qualità raggiunti, al quale ora aggiunge una nuova sezione Manod’opera per ripercorrere la storia attraverso il contributo che vi hanno dato le donne e gli uomini attraverso il loro lavoro. Nel comune è presente anche la prestigiosa collezione di ceramiche antiche di Emilceramica, ospitata nella villa Vigarani Guastalla.

Poiché la cultura è consapevolezza della storia ed è chiave per il futuro. Fiorano ha creato e/o partecipa come socio a: La Fabbrica delle idee, il laboratorio per dare corpo e gambe da progetto alle idee; il Green Economy Festival, l’agorà dell’economia sostenibile; Democenter Sipe a sostegno delle imprese nella fase di ricerca e studio; Cerform l’associazione per la formazione.

LA CULTURA DI FIORANO DA 4000 ANNI

Gli archeologi conoscono la ‘Cultura di Fiorano’, che contraddistingue l’industria litica con caratteri mesolitici che si diffuse nel 4000 a.C. nell’area padano-veneta e nell’Italia Settentrionale, evoluta per raffinatezza di impasti e di forme; ma tutti diversi evi storici sono documentati in una terra, fertile e attraversata da corsi d’acqua, abitata ininterrottamente da 7000 anni.

Oltre alla Cultura di Fiorano, della quale possono ammirarsi numerose testimonianze nel Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, come le tazze carenate con o senza anse, i musei e le raccolte raccontano senza interruzioni il lungo cammino nella storia di Fiorano Modenese: un giacimento archeologico documenta la cultura delle terramare nell’età del bronzo; il rinvenimento dei resti di una fattoria racconta la presenza degli Etruschi, mentre la civiltà romana è raccontata dagli stessi toponimi locali: Fiorano da Florius, Spezzano da Peccius e Nirano da Nerius, a confermare la colonizzazione in età repubblicana e la distribuzione delle terre ai legionari. Anche nella successiva epoca tardo-imperiale e durante le invasioni barbariche il territorio mantiene una notevole rilevanza economica e strategico-militare. Con i Longobardi, la Via Claudia diviene l’arteria più importante, alternativa alla parallela Via Emilia, e a quell’epoca risale la necropoli con le tombe a inumazione dette ‘alla cappuccina’.

Nell’alto medioevo il centro più importante è la corte regia di Campo Miliacio (oggi Cameazzo), già citata nel pseudo-diploma di Carlo Magno del 781 e da cui dipende il ‘Fundus Florianus’; Spezzano è citato in un privilegio di Papa Alessandro II del 1072; Nirano appare in una carta di enfiteusi del 1075 per la presenza di case e terreni coltivati,

La necessità di fortificare i borghi e di presidiare il territorio porta alla costruzione del castello di Fiorano, del castello di Spezzano e quindi del castello di Nirano; dopo l’epoca comunale le tre comunità conoscono, a partire dal basso medioevo, diverse signorie feudali.

Nel XVI secolo i Pio di Savoia riuniscono le tre comunità e pongono la loro residenza nel castello di Spezzano, trasformato in palazzo e impreziosito di affreschi. Dopo la morte di Marco Pio nel 1599, gli Estensi concedono in feudo Spezzano e Fiorano ai marchesi Coccapani; Nirano invece è infeudato alla famiglia Dragoni e poi alla famiglia Scutellari Aiani di Parma.

Nel XVII e XVIII secolo Spezzano si configura sempre più come fulcro dell’attività politico-amministrativa, giuridica e socio-economica del feudo, ma Fiorano trova nuova centralità con la costruzione del santuario dedicato alla Beata Vergine del Castello mentre tutta la fascia pedemontana diviene ritrovo della nobiltà e dell’alta borghesia durante il periodo estivo, al seguito della Corte Estense, portando patrimoni monetari a incentivo dell’agricoltura, costruendo residenze padronali e ville pregevoli, dove l’intensa vita politica e culturale di Modena capitale, continua ad esprimersi. Non a caso Fioranesi e Spezzanesi svolgono un ruolo non secondario nel tormentato periodo della Rivoluzione Francese e del Risorgimento Italiano, che non si limita alla figura eroica di Ciro Menotti.

Nel 1861 un regio decreto sancisce la ri-nascita del Comune di Fiorano Modenese, per mezzo secolo amministrativamente inserito dalla dominazione francese nel dipartimento di Sassuolo. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti; per un secolo il cammino è stato lento, graduale, nella scia di una cultura agricola e di un territorio considerati degni di villeggiatura. Poi il ritmo si è fatto frenetico; dagli anni Sessanta del XX secolo, con lo sviluppo della ceramica e del suo indotto.

SITO DI INTERESSE COMUNITARIO

Fin da Plinio il Vecchio, gli scienziati trovano motivo di studio nelle Salse di Nirano, diventate nel 1982 la prima Riserva Regionale dell’Emilia Romagna e oggi frequentate da oltre 70.000 visitatori, perché costituiscono il più imponente fenomeno a livello nazionale di depositi di idrocarburi principalmente gasosi che, venendo in superficie, stemperano le argille a danno luogo a formazioni a cono simili a vulcanetti, oltre ad ospitare diverse specie di flora alofila che costituiscono motivo di interesse botanico.

Le Salse di Nirano sono state dichiarate ‘Sito di interesse comunitario’ (SIC) e un amministratore locale siede fra i membri della consulta degli enti locali di Federparchi.

La Riserva accoglie i visitatori: nel centro visite Cà Tassi con auditorium, esposizione di fossili, museo naturale ed ornitico; nell’ecomuseo Cà Rossa per valorizzare la cultura del territorio; nel Campo Catalogo destinato a valorizzare i cultivar tipici del territorio. Ha una carta di sentieri e un programma di iniziative per consentire l’incontro fra l’uomo e la natura. Particolarmente apprezzata l’accoglienza ai gruppi organizzati e ai percorsi didattici, che richiamano scuole da tutto il nord Italia.

IL SANTUARIO DIOCESANO

Fiorano è meta di pellegrinaggi per pregare ai piedi della ‘Beata Vergine del Castello’ nel Santuario Diocesano, eletto al grado di Basilica Minore da Giovanni Paolo II, che a Fiorano era giunto nel 1988, ospite della Pista della Ferrari per celebrare una Messa dei lavoratori. In ricordo della sua visita e della vicinanza spirituale da lui espressa, al papa polacco sono stati dedicati il piazzale ed una statua bronzea.

L’8 Settembre si svolge una tricentenaria sagra che richiama fedeli da tutta la diocesi e dalle province vicine, così come nel Mese di Maggio

L’architettura barocca del santuario, eretto quale voto dei Fioranesi per essere stati risparmiati dal contagio della peste del 1630 su progetto dell’architetto estense Bartolomeo Avanzini, contiene dipinti seicenteschi di Sigismondo Caula, Tommaso Costa, Olivier Dauphin, mentre il massimo pittore modenese del secolo XIX, il fioranese Adeodato Malatesta, dipinse la cupola. Nel Santuario sono esposti gli ex voto e la croce di sasso del XIII secolo che si trovava all’ingresso del castello, sul colle dove poi sorgerà il santuario. Insieme alla campana di Cameazzo, la più antica della diocesi, è uno dei simboli storici di Fiorano Modenese.

CIRCUITO DEI CASTELLI

Gli appassionati d’arte, oltre a visitare il Santuario e le chiese di San Giovanni Battista (dove si conserva un fonte battesimale del XV secolo), di San Giovanni Evangelista, della Madonna del Sagrato, di San Lorenzo, dell’oratorio di San Rocco, salgono al Castello di Spezzano per ammirare il ciclo pittorico del 1596 di Cesare Baglione raffigurante tutti i possedimenti di Marco Pio di Savoia e Clelia Farnese, costituendo una straordinaria documentazione ‘fotografica’ dei luoghi e una tappa importante sul ‘vedutismo’ nella rete regionale e nazionale dei castelli. Nella ‘Galleria delle Battaglie’ sono dipinte le epiche imprese che ebbero come protagonista il duca estense Alfonso I.

Fra le diverse ville che fanno corona ai bei poggi appenninici, hanno particolare rilievo architettonico Villa Coccapani, Villa Campori e Villa Vigarani Guastalla, un gioiello architettonico progettato dall’architetto Gaspare Vigarani come residenza familiare, prima di essere chiamato alla corte di Re Sole. Nel suo parco si trova l’unica Quercia da Sughero esistente in Emilia-Romagna.

PROTAGONISTA RISORGIMENTALE

Gli appassionati di storia patria fanno meta a Fiorano Modenese per visitare la tomba dell’eroe risorgimentale Ciro Menotti, che a Spezzano visse con la moglie e i quattro figli. Nelle ville fioranesi risiedevano per lunghi periodi dell’anno nobili e borghesi modenesi che furono protagonisti del Risorgimento. Furono a fianco di Ciro Menotti nel suo tentativo di colpo di stato l’amico Giuseppe Castelli e Francesco Ferrari Carazzoli; proseguirono la lotta per l’Italia, pagando con il carcere o l’esilio le loro idee, la vedova di Ciro, Francesca Moreali, i figli Achille, Adolfo, Polissena e Massimiliano Menotti, il pittore Adeodato Malatesta, il dottore in legge Giuseppe Malmusi. Il marchese Camillo Fontanelli fu eletto nel Parlamento Italiano, come Massimiliano Menotti, e il ministro della guerra Cesare Ricotti Magnani soggiornava a Spezzano ospite della figlia, sposata Campori.

ISTITUTI CULTURALI E MUSEALI

La cultura, insieme alle politiche educative, è considerata prioritaria per l’identità e lo sviluppo di un tessuto sociale composito, in costante evoluzione, nel quale si incontrano e convivono culture diverse che si innestano sul ceppo storico della cultura locale legata ai campi e alla terra, con un movimento di immigrazione ed emigrazione a saldo prossimo allo zero, ma che coinvolge 1500 persone ogni anno.

Fiorano ha sedi della cultura importanti per numero e attività, inserite in reti regionali e nazionali:

– Castello di Spezzano: con il Museo della Ceramica, l’Acetaia Comunale, il laboratorio didattico della ceramica, il Centro Studi Interregionale sugli archivi ecclesiastici, centro di esposizioni, convegni, spettacoli e rassegne, accoglie ogni anno oltre 10.000 visitatori

– Cinema teatro Primavera

– Cinema teatro Astoria: dove si svolgono regolarmente una stagione teatrale, una stagione teatrale per ragazzi, rassegne di cinema d’essai, una rassegna di teatro dialettale, la rassegna ‘Fiorano incontra gli autori’. Nel 2011 ha raggiunto le 18.000 presenze

– Palazzo Bla: sede della biblioteca comunale dedicata a Paolo Monelli, il celebre giornalista e scrittore fioranese, della ludoteca comunale e dell’archivio storico, con sale corsistica e dia ttività letterarie

– Casa dell’Arte Vittorio Guastalla: sede di associazioni e attività espressive

– Casa della Musica Claudio Sassi: sede della Scuola di Musica

– Villa Vigarani Guastalla: sede della racconta di ceramiche settecentesche e ottocentesche Emilceramica

– Archivio comunale e archivi parrocchiali: con documenti dal XVI secolo, ordinati, con catalogo, accessibili

– Villa Cuoghi: sede del Circolo di cultura sarda Nuraghe, dove si svolgono iniziative e spettacoli legati all’incontro e al confronto delle culture

– Centri d’incontro di Via Cameazzo: sede di associazioni, attività all’aperto e del circolo di cultura calabrese Oasi

– Casa Corsini: centro giovani, attività culturali, cicli di conferenze, laboratori

– Ca’ Rossa e Ca’ Tassi: centri di visita, spettacoli, seminari, convegni nella Riserva Regionale delle Salse di Nirano

I CENTRI DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO

Fiorano è dotata di impianti sportivi in grado di accogliere competizioni a livello nazionale:

– Centro Sportivo Ciro Menotti: stadio calcio con tribuna coperta, pista d’atletica in tartan, piscina, campi tennis coperti e scoperti, palestra con tribuna pubblico, bocciodromo, treppi ruzzola e sport tradizionali

– Centro Sportivo Graziano Ferrari: campo calcio, campi coperti calcetto, palestra

– Miniautodromo Jody Scheckter con tribuna per attività a livello internazionale di automodelli radiocomandati

– Altri impianti: campo calcio Cuoghi, campo calcio parrocchiale Spezzano, campo calcio parrocchiale Ubersetto, campo calcio Roccavilla, doppia palestra scuole primarie Guidotti, palestra scuole primarie Enzo Ferrari, palestra scuole primarie Ciro Menotti, lago pesca sportiva, campi addestramento cinofilo, centro ippico Rio Chianca, Circolo Ippico Riola.

LA FORZA DELL’ASSOCIAZIONISMO E I GRANDI EVENTI

A Fiorano Modenese è attiva e radicata una rete di 80 realtà associate che operano nel settore dello sport (23), della cultura e del tempo libero (23), del volontario sociale (16), dell’ambiente (3), oltre alle associazioni in rappresentanza di categorie economiche, quelle ex combattentistiche e le delegazioni locali di associazioni che operano a livello provinciale.

Organizzano, affiancate dalle istituzioni, rassegne e manifestazioni di livello nazionale, regionale e provinciale, come il Guitar Festival Maf ‘Musica a Fiorano’, il Green Economy Festival, la Settimana della Salute, la Settimana della Scienza, il Maggio Fioranese, la trecentenaria sagra ‘Otto Settembre’, la Fiera di San Rocco, la stagione estiva al Castello comprendente appuntamenti quali ‘Musei aperti’, ‘Castello balsamico’, le ‘Giornate europee del patrimonio’, il trofeo internazionale di calcio giovanile Claudio Sassi, la settimana internazionale di ciclismo ‘Coppi-Bartali’, ‘Fiorano incontra gli autori’, ‘Natale a Fiorano’.

GEMELLAGGI

Fiorano Modenese ha perseguito la politica di gemellaggi nelle occasioni dove l’incontro con altre comunità potesse essere di arricchimento di arricchimento e di riferimento per i propri cittadini.

Il gemellaggio con il comune calabrese di San Donato di Ninea e con i comuni sardi di Ozieri, Burgos, Ittireddu e Bultei è nel segno dell’immigrazione perché Fiorano Modenese ospita molti cittadini nati in quelle comunità. Con il comune di Onda, capitale iberica della ceramica, il gemellaggio è sui temi del lavoro; con Neve Shalom il gemellaggio ribadisce i valori della pace e della convivenza fra i popoli.

Con Itaberai in Brasile e Rumuruti in Kenia, sedi di missione di sacerdoti fioranesi, il Comune di Fiorano Modenese ha stretto rapporti di amicizia per contribuire, insieme ai cittadini e alle associazioni fioranese, alla realizzazione di strutture sociali.