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Modena, “Centro storico o Centro sociale?” A chiederselo è Enrico Aimi Coordinatore provinciale del PdL modenese

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Aimi aggiunge: “Abbiamo assistito negli anni ad una lenta agonia del cuore pulsante della città che, probabilmente, per qualcuno avrebbe dovuto coincidere con la speculare e definitiva affermazione della grande distribuzione. E’ certamente un problema di crisi economica, ma anche di qualità delle politiche di marketing e non solo, di questa spettrale amministrazione.

Come si può pensare di ravvivare il Centro Storico con iniziative che hanno il sapore di esibizioni da artisti di strada con il mangiafuoco di turno, e con politiche sociali e di immigrazione incontrollata che hanno trasfigurato la città? I negozi chiudono con un ritmo impressionante. Un susseguirsi di vetrine buie, uno spettacolo avvilente al quale la risposta dell’Amministrazione appare peggiore dello spettacolo stesso. Una depressione aggravata anche dall’insicurezza della gente e dall’assenza di una forte progettualità. Ai locali storici, al bel passeggio e alle luci, si sono sostituite le panchine dormitorio, i muri costantemente imbrattati, l’illuminazione carente, i parcheggi scarsi e decentrati, il tutto immerso in un contesto che rammenta più un mix tra la Casbah e certe città grigie dell’Est Europa che non una capitale di ducato.

Eppure basterebbe così poco: un po’ di orgoglio, un po’ di ordine e di pulizia, un occhio più attento verso altre città strutturalmente analoghe alla nostra. Insomma, se questo è il progresso, meglio sarebbe tornare all’antico, alle tradizioni, al bello, con politiche non più strabiche nella direzione di un livellamento massificante verso il basso, ma indirizzate a rilanciare in sinergia le eccellenze che, proprio qui, – conclude Aimi – certo non mancano e che potrebbero fare di Modena un autentico gioiello”.