Dopo il grande successo dell’evento organizzato da Alzati Italia del marzo scorso , sono ancora tante e tali le richieste di notizie in merito, che cercheremo brevemente di enunciare i punti cardine della serata.
L’evento svolto presso la Camera di Commercio di Modena, intitolato “la crisi (in)finita, quale futuro attende l’Italia?” ha visto come ospite della serata, Eugenio Benetazzo, “guru della finanza” che ha trattato i problemi economici attuali, anche grazie all’ottima affluenza di pubblico, che ha permesso lo svolgimento dell’incontro con domande incalzanti, spaziando dalla politica alla finanza, per due ore di dibattito, grazie agli interventi di un uditorio attento e partecipe.
Benetazzo ha iniziato il suo discorso, parlando del recente declassamento da parte dell’agenzia di “rating” Fitch, che è passato da A- a BBB+, con possibili ulteriori cali del rating. Questo significa che il debito pubblico italiano è ancora nel “investment grade”(investimento buono) ma se dovesse calare di altre due gradini, si troverebbe a livello di titoli “spazzatura” e vedrebbe una corsa alle vendite da parte dei fondi d’investimento internazionali che possono, per statuto, mantenere in portafoglio solamente titoli solidi. Questo porterebbe ad una vendita cospicua di una buona parte dei titoli di stato (per 700 milioni di euro detenuti all’estero) e l’acquisto degli stessi da parte di fondi speculativi che cercano rendimenti alti creatisi proprio quando il debito (titoli di stato) viene acquistato con difficoltà e quindi viene reso “appetibile” tramite tassi di interesse elevati, con la conseguenza di alzare ulteriormente il debito pubblico…….
La crisi internazionale inizia col fallimento della banca americana Lehman Brothers causata dalle perdite dei “mutui subprime”(cioè mutui o prestiti concessi a persone o società non affidabili a tassi elevati ma…..spesso non onorati) che hanno dato origine ai cosiddetti titoli tossici che sono tuttora in possesso alle banche di mezzo mondo: da questo crollo nasce la crisi mondiale della quale l’Italia, per il suo assetto industriale, produttivo e politico, non vede ancora uno spiraglio di ripresa.
Parlando di Banche ed Istituti di credito, non poteva essere evitato il discorso su MPS dove , la maggioranza azionaria della prima, in ordine di costituzione, banca Italiana e forse mondiale, viene detenuta dalla “Fondazione MPS” di proprietà della città di Siena, di fatto gestita dai politici che hanno sperperato???? Denaro a favore di connivenze ed interessi vari, unita alla “poca” trasparenza (eufemismo) degli amministratori della Banca che avevano come ultimo interesse il bene dei risparmiatori: in primis il loro. E le altre banche????
A tal proposito in Inghilterra, il primo ministro ha proposto una riforma Epocale – così la definisce il “guru” –per mettere in sicurezza i conti :
1. Lo Stato dovrà diventare azionista di maggioranza delle grandi banche.
2. Il Governo può obbligare una banca a “Dividersi o Separarsi” se ritenuta troppo grande ed “Insicura”, per formare due entità più solide e sicure con finalità diverse (finanziaria investimenti/gestione risparmio).
In questo modo si otterranno istituti bancari più contenuti, solidi e una conseguente maggiore tranquillità dei risparmiatori.
Rivisto anche il tema che in campagna elettorale è stato uno dei cavalli di battaglia del movimento “Fare per Fermare il Declino”, ovvero la vendita del patrimonio immobiliare pubblico.
Secondo Benetazzo, infatti, una decisione di questo tipo, porterebbe ad un Default del mercato immobiliare e, anche ammettendo nelle migliori delle ipotesi che si riuscisse a vendere questi immobili, una volta incassati i ricavati, questi andrebbero nel “secchio bucato” delle casse statali con il forte rischio di ritrovarci senza immobili e senza soldi..!!
Secondo l’opinione dell’economista, cinque sarebbero le prime “Detonazioni” necessarie a smuovere il sistema:
1. Fine della presunzione oggettiva dell’agenzia delle entrare.
2. Cartolarizzazione del debito della P.A verso le imprese. (significa la cessione del credito vantato “pro soluto” alle banche. L’azienda cedente non deve pertanto fornire garanzie in caso di mancato pagamento da parte dei debitori. Con il ricorso a processi di “cartolarizzazione” l’azienda può rendere mobili quei capitali altrimenti vincolati, ottenendo un immediato aumento della liquidità).
3. Tassazione e liberalizzazione prostituzione e droghe leggere (vedi Olanda ed altri stati UE)
4. Dimezzamento costi pubblici (Senato, Parlamento, Quirinale…etc..)
5. Welfare sanitario: ricordando che la spesa sanitaria costituisce la percentuale predominante delle spese statali e regionali difficilmente sostenibili ancora a lungo termine.
Analizziamo i due punti che ci hanno più colpito:
Cartolarizzazione del debito della P.A: da giorni se ne parlava e finalmente è stato deliberato, con una prima tranche di 40 miliari di euro, il decreto (con diverse problematiche applicative e balzelli burocratici) di saldare i pagamenti da parte dello Stato verso i propri creditori: aziende e cittadini (almeno una parte). Proprio ciò intendeva Benetazzo: lo Stato deve pagare i propri debiti anche perché molte aziende rischiano di chiudere o hanno chiuso proprio a causa di mancati pagamenti e, paradossalmente, proprio da parte di quell’organo che dovrebbe attivarsi affinché ogni forma di pagamento sia onorata ! (Ricordiamo che in altri Stati UE il limite massimo di pagamento è di 30 giorni, in Italia….. è una incognita…)..
Cosa intende per Welfare sanitario?
Primo punto: necessità di instaurare un unico centro per l’ acquisto del materiale sanitario con lo scopo di eliminare l’assurda differenza di costi tra nord e sud (esempio: una siringa in Sicilia costa 8€ ed in Emilia 2€).
Secondo punto: meritocrazia nella sanità per premiare i pazienti ed i cittadini che meno gravano sulle spese sanitarie, facendo pagare, in parte, le prestazioni medico-sanitarie a quelle persone che consciamente svolgono una vita dissennata (abuso di cibi iper-calorici che inducono ad obesità, eccessi di sballi con alcool o stupefacenti ecc..) che poi necessitano di cure che tutta la comunità paga! Con le risorse recuperate da queste spese, inoltre, si potrebbe agire più efficacemente su quelle malattie che nulla hanno a che fare con stili di vita malsani.
Tutto ciò deve essere accompagnato da un’educazione alimentare già nelle scuole primarie e supportato con il sussidio dei medici di base ( a volte troppo veloci o…”furbetti” a prescrivere quantità di medicinali eccessive, o solo perché il paziente “cliente” lo richiede).
Difficile è riassumere due ore di dibattiti open-space in poche righe, ma ci auguriamo di aver reso l’idea di ciò che stato l’incontro con l’Economista “fuori dal coro”; ognuno può aver condiviso tutto o in parte il pensiero, ma è un’ opinione che viene dal dialogo e non da notizie preconfezionate che stampa e media in genere, ci propinano quotidianamente.
Potete trovare il video integrale della serata sul nostro canale di Youtube http://www.youtube.com/user/alzatitalia
(Mirco Comastri)