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Allevamenti, Istat: in Emilia Romagna suini dimezzati nell’ultimo anno. Interrogazione Manfredini (LN): “Settore soffocato dalla burocrazia”

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suino_padanoNella terra-patria dei salumi, nell’ultimo anno i suini da riproduzione si sono dimezzati. A rivelarlo è l’Istat che ha registrato in Emilia Romagna – tra il primo dicembre 2011 e il primo dicembre 2012 – un crollo del 43 per cento di capi di bestiame, mentre il Veneto ha fatto segnare addirittura un aumento del 4,1 per cento e la Lombardia un modesto calo dell’1,1 per cento. “Colpa dei tanti lacciuoli legislativi e dell’avversità della Regione Emilia Romagna nei confronti degli allevatori” attacca il capogruppo leghista Mauro Manfredini, che sul tema aveva presentato una risoluzione per spronare l’amministrazione “a un’inversione di tendenza”. Alcune delle proposte avanzate: “Puntare su etichettatura, commissione unica nazionale, trasparenza, programmazione quantitativa, pagamenti basati sulla qualità della carcassa”. Ma “niente di tutto questo è stato fatto e i numeri confermano le nostre preoccupazioni: la politica dell’Emilia Romagna ha fallito. A pagarne le conseguenze: il comparto per eccellenza della nostra terra, che dà lavoro a migliaia di persone”.

“La situazione è di emergenza e, dopo il pressing di questi anni, vogliamo interrogare la Regione per chiedere che cosa intenda fare per rilanciare il settore e tutelare i posti di lavoro”.

“Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte – modello negli allevamenti di suini per la produzione di dop – presentano differenze legislative macroscopiche, che si riflettono sui dati del comparto – rileva Guglielmo Golinelli, capogruppo leghista a Mirandola -. L’Emilia Romagna ha soffocato nella burocrazia un settore d’eccellenza. Serve da subito un coordinamento. Occorre, quanto prima, uniformare normativa e regolamenti alle regioni virtuose. Anche da questo è evidente come la macroregione sia l’unica speranza di risollevare la nostra economia”.