“A quasi un anno dalla petizione presentata da alcuni cittadini bolognesi, ancora non capiamo come mai non sia stato fatto lo sforzo minimo per sanare una situazione che a noi pare paradossale: in alcune zone della cintura bolognese le tariffe che Tper impone ai cittadini sono più alte, senza alcun motivo.
Da oltre un anno è arrivata in Regione una petizione, firmata da 710 cittadini residenti a Casalecchio di Reno, che chiedeva di applicare la tariffa urbana per il trasporto pubblico nelle zone di S. Biagio e Ceretolo. Petizione che fu presa in esame dalla competente commissione regionale nel luglio scorso, che a sua volta aveva confermato la possibile “disparità di trattamento”.
Per quale motivo?
Dopo la relazione dei tecnici, emersero alcune questioni che portarono la commissione a richiedere ulteriori approfondimenti del problema perché, per esempio, non si riusciva ben a capire sulla base di quali dati (visto che a richiesta risultavano inesistenti) l’azienda di trasporto TPER (controllata dalla Regione stessa) chiedesse al Comune di Casalecchio la bella somma di 75.000 euro, come ripiano dei mancati introiti, eventualmente causati dal mantenimento della tariffa urbana per le 4 fermate in questione. Facendo un rapido calcolo, vorremmo far notare, che da quelle quattro fermate transitano oltre 90.000 passeggeri l’anno, visto che la differenza tariffaria è di 80 centesimi.
Non solo: secondo quanto stabilito per le zone tariffarie, l’applicazione della tariffa urbana si applica entro un raggio convenzionale di 8 chilometri dal capoluogo, è semplice verificare sulle mappe che le località si trovano entro un raggio di 7 chilometri dalle due torri. Saremmo curiosi di capire allora che cos’è che determina “un raggio convenzionale”? Vogliamo sperare che non siano gli interessi dell’azienda dei trasporti.
Abbiamo aspettato che la Giunta, come richiesto dalla commissione e atteso dai cittadini, venisse a relazionare – anche perché quello di Casalecchio non è un caso isolato ma comune a tutti i comuni della cintura bolognese. Ma ancora niente
Abbiamo quindi depositato un’interrogazione, nella quale in sostanza chiediamo: quanto è corretta l’applicazione del “raggio convenzionale”? E soprattutto: sono congrue le cifre che l’azienda di proprietà della Regione chiede ai Comuni?”
(Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle – Regione Emilia Romagna)