La Presidente del Consiglio comunale di Bologna, Simona Lembi, scrive ai componenti dell’Assemblea dei Consigli comunali dell’ANCI Emilia-Romagna per promuovere la rappresentanza paritaria tra uomini e donne, e porre attenzione ai bisogni di chi fino ad oggi è stato meno rappresentato.
La Presidente parte dall’approvazione di due delibere del Consiglio comunale che hanno modificato lo Statuto comunale e il Regolamento sul decentramento, in attuazione della legge 215/2012.
La prima garantisce il rispetto del principio di pari opportunità tra uomini e donne” nella composizione della Giunta e nelle nomine nelle società controllate o partecipate dal Comune. La seconda delibera introduce la doppia preferenza di genere dalle prossime elezioni dei Consigli comunale e di quartiere. L’elettore potrà esprimere una o due preferenze, e nel caso fossero due, esse dovranno riguardare candidature di sesso diverso della stessa lista. Inoltre, nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore a due terzi.
Il commento della Presidente: “Bologna si conferma come la città della responsabilità e delle opportunità. La decisione del Consiglio comunale di recepire i nuovi principi fissati dalla legge 215/2012 sul riequilibrio della rappresentanza, entrata in vigore lo scorso 26 dicembre, è nel solco della tradizione della nostra città.
Abbiamo modificato lo Statuto perché sia garantito il principio delle pari opportunità nella composizione della Giunta e nelle nomine che spettano al Comune.
Abbiamo recepito anche per i Quartieri la nuova legge elettorale prevista per le prossime elezioni amministrative, secondo la quale le liste dovranno essere composte in modo il più possibile paritario e comunque nessuno dei due sessi può superare l’altro per una misura maggiore ai due terzi. Sarà possibile inoltre per l’elettorato scegliere, se vuole, una doppia preferenza e votare cioè un uomo e una donna.
A cosa serve dunque tutto questo? A ribadire quello che è un ‘principio pratico’. Non si tratta di un gioco di parole, ma di un fatto sancendo il quale otterremo più risultati: promuovere la rappresentanza paritaria (e quindi rappresentare meglio nei consigli elettivi ciò che accade già nella società dove uomini e donne concorrono paritariamente allo sviluppo del Paese), e auspicare quindi un’agenda più attenta ai bisogni di tutti, anche di coloro che, fino ad ora, sono stati meno rappresentati”.