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Pd, mercoledì sera affollate assemblee pubbliche in tutte le zone

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Straordinaria partecipazione alle sette assemblee pubbliche tenute in contemporanea su tutta la provincia di Modena per confrontarsi e capire l’evolversi della difficile situazione nazionale: è quanto organizzato dal Pd modenese mercoledì sera e a ogni incontro sono stati presenti tutti i parlamentari e grandi elettori modenesi. La dichiarazione del coordinatore e segretario provinciale vicario Paolo Negro:

«Sono state affollatissime le assemblee tenutesi mercoledì sera in tutte le zone della provincia con la presenza, in ciascuna, di almeno uno dei parlamentari e grandi elettori Pd modenesi che hanno concorso all’elezione del presidente della Repubblica. Quasi 1500 le presenze nelle sette assemblee, numeri che hanno pochi precedenti in iniziative analoghe, che hanno composto un’occasione straordinaria di ascolto e confronto sulla delicata fase della politica nazionale, sul Pd, sulla proposta in campo di un governo guidato da Enrico Letta. Iscritti, simpatizzanti, elettori, amministratori, sindaci, segretari di circolo sono stati protagonisti di un confronto franco. Centinaia gli interventi che hanno restituito il polso di un grande organismo collettivo, il Pd modenese; dirigenti e tutti i parlamentari modenesi hanno offerto una chiave di lettura per comprendere anche i perché, senza sconti, dell’impasse che ha vissuto il partito sull’elezione del presidente della Repubblica. Un’iniziativa politica, promossa dal Pd modenese, che per dimensioni della partecipazione, capillarità, tempi e contestualità rispetto all’imminenza delle scelte, non ha probabilmente altro eguale a livello nazionale. Una scelta volta al confronto, senza nascondersi nulla, che è stata esplicitamente apprezzata da tanti interventi. Volevamo ascoltare, offrire e offrirci un’occasione per un confronto vero e questo è accaduto. Il sentimento prevalente, durante ed immediatamente dopo l’elezione del presidente, è stato il disorientamento. Un sentimento che invocava una risposta all’altezza. Questi giorni, ci siamo detti, hanno scattato una fotografia dei problemi interni al Pd, ma ora l’invocazione è: rialziamoci. Centinaia di interventi ci hanno restituito che l’attaccamento al progetto del Partito democratico è più forte e resistente dei nostri limiti. Il Pd prenda ora quella fotografia, guardi in faccia i problemi veri da tempo rimossi e cambi davvero, con coraggio, in profondità.

L’occasione per farlo è il congresso nazionale e i congressi locali anticipati. Rispetto alla prospettiva di assicurare un governo al Paese presieduto dal vicesegretario del Pd Enrico Letta, questo il senso condiviso della posta in gioco: il Pd, se vuole essere il partito del Paese, non può ignorare il fatto che il ritorno immediato alle urne sarebbe catastrofico per l’Italia, stremata sul piano sociale ed economico, nonché benzina sul fuoco di tutti i populismi che giocano alla sfascio. Il ‘governo di servizio al Paese’, nello spirito del discorso del presidente Napolitano, può essere la risposta giusta, a due condizioni: ritrovando noi immediatamente unità e coesione e investendo tutta la nostra forza politica e parlamentare perché l’asse di questo governo sia in stretta sintonia con la principale domanda del Paese e con il segno distintivo della nostra proposta politica: più lavoro, occupazione ed equità sociale. E’ la scommessa su se stesso, per l’Italia, che il Pd deve avere il coraggio di fare».