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Formigine: concerto Spira Mirabilis nella Chiesa della Madonna del Ponte


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Spira-BaronciniAntonioRitorna ad esibirsi a Formigine l’orchestra internazionale Spira mirabilis con il Quintetto per archi in Do maggiore D.956 di Franz Schubert. Il concerto si terrà domenica prossima 5 maggio alle 21 presso la Chiesa della Madonna del Ponte (via San Pietro). L’ingresso è libero.

Informazioni: tel. 059/416149. Evento promosso dal Comune di Formigine assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Confraternita di S.Pietro Martire e il contributo della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.

Queste le parole con le quali i musicisti introducono il concerto. “Tantissime cose si potrebbero dire sul Quintetto di Schubert. Si potrebbe ricordare che si tratta con tutta probabilità dell’ultima opera da lui completata, interrogarsi sulla strana scelta di un organico piuttosto inusuale (il quintetto per archi trova i suoi esempi più illustri nella formazione con due viole ed un solo violoncello), analizzarne la forma monumentale che si protrae lungo un’ora di musica o quasi. Ma ciò che spinge la Spira mirabilis ad affratellarsi a questo pezzo e a chi ci ha fatto il regalo (quando davanti non aveva che carta da musica bianca) di immaginarlo, circa 180 anni fa, è la sua inutilità. Si scrive per il pubblico (non pensiamo a Britney Spears: abbiamo in mente piuttosto Haydn…), si scrive per l’Umanità, per la società (come ci ha insegnato Beethoven), ma questo Quintetto è una lunga, lunghissima lettera senza destinatario.

Schubert non poté mai sentirlo eseguito: lo si poté udire solo vent’anni dopo la sua morte. E non è musica accogliente. Si avverte che in fondo non era destinata a noi, siamo di troppo nel suo grembo, non appena cediamo alla vanità di farcene portavoce quella sparisce come una bolla di sapone. La grande difficoltà di questo Quintetto, per chi lo suona e per chi lo ascolta, è qui. E la sua inutilità, come l’abbiamo provocatoriamente definita poche righe addietro, assomiglia a quella di un amore non confessato, di un’occasione lasciata andare di proposito: ci parla della dolcezza della sconfitta, della resa. E alla fine scopriamo che un destinatario c’era: non eravamo noi, ma era ciascuno di noi. Lasciare la busta bianca era la sola possibilità perché la lettera, un giorno, con pazienza, arrivasse”.

Spira mirabilis è l’idea che fa incontrare musicisti professionisti provenienti da tutto il mondo e attivi nelle migliori orchestre europee per studiare un brano del repertorio sinfonico o cameristico. Con lo spirito di un allargato gruppo da camera, i musicisti si riuniscono a Formigine e lavorano senza un direttore d’orchestra: il frutto di questo studio è un pensiero collettivo che ne fa le veci.