Home Politica Riduzione degli Assessori Regionali. Pollastri: “L’avevo chiesto già tre anni fa”

Riduzione degli Assessori Regionali. Pollastri: “L’avevo chiesto già tre anni fa”

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“Avevo proposto già dal 2010 la riduzione del numero degli Assessori Regionali ma la maggioranza di sinistra bocciò senza nemmeno discussione il mio Progetto di Legge mentre oggi è costretta ad approvarne uno dai contenuti identici”: si toglie un sassolino dalla scarpa il Consigliere Regionale Andrea Pollastri (PdL), intervenendo durante il Consiglio Regionale sul testo, condiviso da tutte le forze politiche, che imporrà, già dalla prossima Legislatura, alla Giunta dell’Emilia-Romagna di passare dagli attuali dodici a, massimo, dieci componenti.

La riduzione, si è resa necessaria per effetto del Decreto Legge n. 138/11 che, all’art. 14, prevede l’obbligo di avere un rapporto numerico di 1 a 5 tra i componenti della Giunta e del Consiglio: avendo la nostra Regione 50 Consiglieri, gli Assessori non possono essere più di dieci.

“La Regione Emilia-Romagna – ha affermato Pollastri -, che si vanta di esser sempre la prima della classe, questa volta ha perso l’occasione per esserlo: ha dovuto aspettare gli effetti di una legge nazionale, per altro ottemperata all’ultimo minuto, per fare quello che avrebbe potuto fare autonomamente già nel 2011, accogliendo la proposta che feci allora.”

“Durante il dibattito in Aula e in Commissione – ha proseguito – la maggioranza di sinistra avanzò due ordini di questioni: si diceva che il Progetto di Legge era demagogico per il valore esiguo dei risparmi che avrebbe portato (300mila euro l’anno) e che non era sufficientemente approfondito, rischiando di dar vita ad una Giunta in cui non vi era adeguata rappresentanza territoriale ed in cui le deleghe, troppo eterogenee, non avrebbero consentite un lavoro di qualità.”

“Cosa diranno oggi gli stessi rappresentanti della sinistra, che ora dovranno votare un provvedimento praticamente identico?”. Si è chiesto ironicamente l’azzurro e ha rincarato: “Dovranno esaltare i pregi di un testo che, solo qualche mese fa, denigrarono e bocciarono attraverso una mozione!”

“Il voto di oggi – ha sostenuto ancora – fa capire quanto pretestuose fossero le accuse di allora: non si trattava ne di efficienza (poiché le deleghe le decide il Presidente della Giunta, non l’Assemblea Legislativa, e poi le Direzioni Generali son dieci e non dodici), né di rappresentanza territoriale (considerando infatti le Province emiliano-romagnole e la città metropolitana di Bologna sono infatti dieci), e neppure lo spirito demagogico (poiché 300mila euro, seppur pochi sul bilancio regionale, sono comunque un risparmio importante di questi tempi). Allora quali furono le vere motivazioni della bocciatura? La necessità di questa maggioranza di garantire una rappresentanza in Giunta alla pletora di partiti e correnti degli stessi che la compongono.”

“Si scelse di bocciare pretestuosamente una proposta solo perchè proveniva dalla minoranza – ha chiosato -, ma come sempre il tempo è galantuomo e il voto di oggi è per me un’importante rivincita politica.”