Home Modena Giornata delle Donazioni di sangue. L’Avis in Municipio a Modena

Giornata delle Donazioni di sangue. L’Avis in Municipio a Modena


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Pighi-Querze-Ligabue-MalettiSono 6.039 i donatori effettivi di sangue e plasma in attività, a cui vanno sommati 83 ex donatori diventati collaboratori dell’associazione. Le donazioni sono state 10.330 di cui 544 nuove: quest’ultimo dato ha fatto registrare un sei per cento in più rispetto all’anno precedente. I nuovi donatori sono 480 di cui 140 studenti delle scuole medie superiori.

Gli esami di controllo effettuati ai donatori sono stati 246, i controlli ad aspiranti donatori 1.253. Di questi, 554 hanno donato per la prima volta. Sei donatori su dieci (il 61 per cento) sono maschi.

Questi i dati consuntivi dell’attività svolta nel 2012 dall’Avis comunale di Modena, guidato da alcuni mesi da Giuseppe “Pino” Ligabue, presentati venerdì 14 giugno al sindaco Giorgio Pighi in occasione di un incontro che si è svolto in Municipio per celebrare la Giornata mondiale dei donatori di sangue.

“Come è ormai tradizione – sottolinea il neo presidente Giuseppe Ligabue – in occasione della giornata mondiale dei donatori di sangue la famiglia dell’Avis Modena, oltre a rendere pubblici i dati della propria attività, sale le scale del Municipio non per ricevere riconoscimenti o diplomi ma per ringraziare le autorità, tutta la cittadinanza e gli stessi donatori per quanto fatto e per i risultati ottenuti. Oggi consegniamo un riconoscimento al sindaco come primo cittadino, ma è un piccolo pensiero rivolto alla città intera”.

Rispetto ai dati delle donazioni, Ligabue sottolinea come i primi mesi del 2013 siano stati positivi: “Tra gennaio e aprile siamo già a 130 donazioni in più rispetto allo scorso anno, ma questo trend non ci tranquillizza perché per l’anno in corso, oltre a garantire donazioni consentano l’autosufficienza per la città e la provincia, dovremo cercare di avere a disposizione 2.000 sacche di sangue che la Regione Emilia Romagna, secondo una convenzione stipulata a livello nazionale, girerà a regioni come Toscana e Sicilia che non sono in grado di garantire l’autosufficienza per le trasfusioni”.

Tra i compiti per il prossimo futuro, Ligabue, inoltre, ricorda “la necessità di ottenere l’accreditamento istituzionale: questo significa che Avis dovrà migliorare i criteri di qualità delle nostre sedi, del personale e delle attività”.