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Angioletto Usai e Mario Cardone: “E’ necessario un passo indietro dell’Amministratore Unico di SGP”

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cardone-usaiContinua la querelle estiva su SGP; tutte le famiglie sassolesi stanno ricevendo , dopo mesi di assenza, il giornalino del Comune nel quale, tra l’altro, sono dedicate ben quattro pagine alla genesi ed all’incerto futuro della “cloaca SGP “ .

Si parla di piano di rilancio della società, buona cosa condivisa da tutti, ma al momento niente di concreto, salvo un piano di ristrutturazione del debito, classificato assurdo ed immotivato da tutte le associazioni economiche della città.

Si era convenuto di aumentare i ricavi e ridurre i costi impropri , addirittura era data per certa la riscossione dei tributi comunali, tariffe locali dal 1° luglio SGP , addirittura era stato fissato l’aggio e l’organico.

Si parla di tagli alle associazioni di volontariato, alla ristrutturazione del debito nei confronti delle società sportive, ma non della valorizzazione delle reti dell’acqua,del gas, degli impianti di igiene urbana da collegare alla determinazione dei costi della TARES, dei tanti cespiti sopravvalutati, di competenze amministrative che potrebbero essere svolte dal Comune.

La situazione di SGP è grave e merita, come dicono il Signor . Sindaco e tutte le forze politiche ed economiche della città, di essere risanata nell’interesse dei sassolesi.

Il rimpallo delle responsabilità non interessa, in questa fase.

La delibera di costituzione di SGP per quanto riguarda i poteri è chiara nei suoi richiami normativi generali ed allo statuto del Comune. Successivamente il controllo analogo ha rafforzato percorsi e responsabilità..

L’indirizzo politico/programmatico , nella situazione straordinaria nella quale versa SGP , spetta al Consiglio Comunale , inopportunamente esautorato.

Quando verrà presentato il vero piano industriale, questo , dovrà essere approvato dal Consiglio insieme al bilancio di previsione 2013 ed a quello pluriennale 2013/15 e solo allora l’Amministratore avrà i poteri esecutivi.

Abbiamo chiesto, senza risposta, con quali poteri l’Amministratore Unico, sta scrivendo ai creditori e sta trattando con le banche. Abbiamo chiesto di fare sapere alla città come pensa di trattare il contratto derivato di 16 mln di euro, come si vede roba di sostanza, altro che il pagamento delle sedie per qualche spettacolo in piazza su iniziative di associazioni di volontariato o destinate ad iniziative per il rilancio del centro storico.

Per ripartire con il piede giusto e chiamare tutti a fare i pompieri è necessario che l’Amministratore si dedichi all’ordinaria amministrazione ed al lavoro di costruzione del piano di rilancio della società.

Angioletto Usai e Mario Cardone