A margine dei lavori d’Aula di mercoledì 31 luglio, il gruppo Pd di Montecitorio ha provveduto ad eleggere il proprio Direttivo. Si tratta di un organismo sufficientemente ampio e rappresentativo: 30 eletti e oltre una una ventina di membri di diritto, tra Ufficio di presidenza e capigruppo di Commissione. Avrà funzioni di indirizzo politico e di supporto nell’attuazione delle scelte assunte, con il compito di orientare l’attività del più grande gruppo parlamentare che forse la Camera ricordi: sono infatti 293 i deputati del Pd a Montecitorio e proprio per questo, più che in passato, si rende necessario un lavoro di raccordo e di sintesi affinché gli orientamenti del Pd in Parlamento risultino i più condivisi e coordinati possibile. Anche a fronte di un’agenda politica molto fitta e impegnativa che si preannuncia per la ripresa di settembre, con al centro la nuova legge elettorale e le riforme costituzionali da un lato e le misure per contrastare la crisi (in primis la nuova legge di stabilità) dall’altro. Sono 30 i deputati entrati per via elettiva nel nuovo Direttivo e questa volta, anche per rafforzare la democrazia interna e la composizione paritaria, si è proceduto per scrutino segreto con due voti di preferenza: ogni deputato doveva indicare un uomo e una donna. Il deputato modenese Davide Baruffi, sostenuto anche dalla nutrita delegazione modenese ed emiliano-romagnola, entra pertanto a far parte del nuovo organismo. Insieme a lui, sempre in quota elettiva, la riminese Emma Petitti e il ferrarese Alessandro Bratti. Tra gli altri emiliani, faranno parte di diritto del Direttivo la vicecapogruppo Paola De Micheli (Pc), il segretario d’Aula Andrea De Maria (Bo), Maino Marchi (Re) e Donata Lenzi (Bo), questi ultimi due rispettivamente capigruppo nelle Commissioni Bilancio e Politiche sociali. “Ringrazio i colleghi per il sostegno accordatomi – commenta Baruffi – e il capogruppo Speranza per aver voluto costruire in modo democratico e aperto questo organismo di indirizzo e raccordo. Il gruppo del Pd alla Camera è molto numeroso e fortemente rinnovato: oltre due deputati su tre sono al primo mandato ed è molto utile investire sui momenti di confronto e condivisione affinché l’iniziativa politica del Pd assuma sempre più forza e nettezza nel caratterizzare il lavoro di questo Parlamento”.