Malgrado un lieve abbassamento, di appena un grado, anche nella giornata di martedì 6 agosto le stazioni di rilevazione dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno registrato temperature ancora “bollenti” con “febbre” a 37.6°C al Campus di Ingegneria in via Vignolese e 36.0°C in Piazza Roma, proprio nel cuore della città di Modena, dove ha storicamente sede l’Osservatorio Geofisico.
Non è andata meglio la notte caratterizzata da temperature “tropicali”, ovvero superiori a venti gradi, in tutta l’Emilia, che – nello specifico a Modena – hanno fatto segnare 21.2°C al Campus di Ingegneria e 25.9°C presso la stazione posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale. “Quasi clamorose” – secondo gli esperti – le temperature minime in montagna, con 21.8°C a Ospitale di Fanano, 22.7°C a Canevare a 1.300 m di quota e, addirittura, 24°C a Sestola. “E’ incredibile – afferma Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – che la <notte tropicale> arrivi a 1.300 m di quota, con temperature perfino superiori a quasi tutta la pianura, città escluse”.
Oggi mercoledì 7 agosto in realtà le minime in pianura sono state circa un grado inferiori rispetto ai giorni precedenti, ma la flessione è stata solo illusoria. Il caldo notturno in quota ne era la premessa e, durante la giornata, i termometri hanno evidenziato un balzo in avanti rispetto al giorno precedente, tanto che presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico universitario Modena, in centro, la colonnina è salita fino a 35.8°C, mentre in periferia, dove è installata l’altra stazione di rilevazione al Campus di via Vignolese il termometro ha raggiunto valori da “febbrone”, con un massimo di 38.4°C e questo nonostante la presenza di banchi di nubi nel cielo che – a tratti – hanno attenuato il soleggiamento. Così come curiosità, Modena nella giornata di mercoledì 7 agosto ha fatto registrare temperature pari alle più calde località dell’Arizona e fra le più calde stazioni meteo del deserto del Mojave e dell’Egitto, e non sfigurerebbe quanto a caldo con l’Arabia Saudita!
“Questa estate, partita in sordina, – afferma Luca Lombroso – sta così entrando nel novero delle ondate di caldo più intense mai registrate a Modena. Da un confronto ancora statisticamente incompleto e parziale si vede che il conteggio dei <giorni bollenti> con almeno 36°C presso l’Osservatorio di Piazza Roma ha raggiunto quota 5, come in quella nel 1983, avvicinandosi ormai al 2011 e 2012 quando se ne contarono 6. Mentre nel 2003 furono 9 i giorni con oltre trentasei gradi in città”.
Meno straordinario, per ora, il conteggio dei giorni del 2013 oltre i 30°C: siamo a quota 43. “E’ notevole, però, il fatto che sono 23 giorni consecutivi – fa notare il meteorologo Luca Lombroso – che il termometro supera questa soglia e al Campus di Ingegneria, e dunque in periferia, siamo sopra ai 30°C addirittura dallo scorso 8 luglio senza alcuna interruzione. E’ opportuno al momento fermare l’analisi e i confronti a questo livello e attendere per i bilanci definitivi, poiché ci sarà da sbizzarrirsi fra anomalie varie ed eventuali record, in quanto la fine estate è ancora lontana!”.
Previsione. L’ondata di caldo intenso è agli sgoccioli, non così l’estate. “In verità – avverte Luca Lombroso – dovremo soffrire ancora 24-36 ore, fino a domani giovedì 8 agosto, quando prima del cedimento della <bolla africana>, che ci sovrasta, i venti di scirocco e, in parte, il vento di föhn appenninico ci daranno ancora temperature <bollenti>. Difficile stabilire con esattezza se toccheremo di nuovo i record annuali, ma è probabile che ci andremo molto vicino, alcuni modelli infatti indicano per domani temperature “inconcepibili”, ma la zona rovente sembra più sulla Romagna, al margine di Modena e Bologna: tutto si gioca in alitate dei caldi venti di scirocco e libeccio e nel garbino”. Da venerdì 9 agosto, grazie ad una “goccia di aria fredda in quota”, si avrà una relativamente marcata flessione delle temperature, 5-6°C, che comunque si manterranno oltre i 30°C. Riguardo i temporali, quelli più violenti dovrebbero rimanere a nord del Po e risparmiare l’Emilia, ma qualche fenomeno locale di forte intensità non è del tutto escluso. “Non potremo contare molto sulle piogge, che pure sarebbero ormai necessarie, perché – spiega Luca Lombroso – i fenomeni saranno irregolari”. Poi, nel fine settimana si ristabilirà l’anticiclone delle Azzorre, con una residua instabilità soprattutto nei pomeriggi, in cui potrebbe scapparci l’acquazzone locale e improvviso. “Sarà meno caldo ma pur sempre oltre i 30°C” conclude Luca Lombroso. Riguardo a ciò che accadrà a Ferragosto, c’è da dire che è una data che si colloca ai limiti del periodo di “utilizzabilità” delle previsioni, la tendenza – però – fa sperare in “belle giornate, normalmente calde ed estive”.