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Violenza di genere, Aldrovandi (FdI): “Dal Governo un decreto vuoto per lavare le coscienze”

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elisabetta-aldrovandi2Il Decreto Legge emanato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede un inasprimento delle pene previste in tema di maltrattamenti in famiglia, con la possibilità di arrestare in flagranza di reato il marito o il compagno colto nell’atto violento. “Ma a ben vedere si tratta di misure insufficienti e palliative”, commenta Elisabetta Aldrovandi, referente provinciale per Modena del Dipartimento Area Tutela Vittime della Violenza di Fratelli d’Italia.

“Senza negare l’attenzione rivolta al fenomeno della violenza legata all’identità di genere prosegue l’Aldrovandi – è indispensabile sottolineare come l’arresto in flagranza si risolverà in un nulla di fatto dal momento che si tratta di delitti per i quali non è prevista la custodia cautelare in carcere. Una volta celebrata l’udienza di convalida del l’arresto, da effettuarsi entro le 48/72 ore successive, il responsabile sarà comunque liberato. Quanto al fatto di cacciare di casa chi viola un ordine di allontanamento? Cosa accadrà? Che sarà arrestato, e poi comunque rilasciato”.

L’inasprimento delle pene previste riguarda poi i maltrattamenti in famiglia e la violenza sessuale, delitti già puniti severamente dal nostro ordinamento e fortunatamente sottratti ai benefici della legge “svuotacarceri” appena approvata, ma esclude tutti quei reati cosiddetti “minori”, come la violenza, le lesioni, le percosse, le minacce e le ingiurie, che spesso contribuiscono a rappresentare l’anticamera dell’estremo gesto di violenza, che culmina sempre più spesso nell’uccisione della vittima.

“Anche la norma che prevede l’istituzione di centri di accoglienza per le vittime maltrattate, è eccessivamente generica, e dovrà essere adeguatamente supportata dai fondi necessari, a oggi non previsti a bilancio. “Questo provvedimento – conclude l’avvocato Aldrovandi – assomiglia, più che a uno strumento di tutela delle vittime della violenza di genere, una sorta di palliativo lava coscienza per una legge “svuotacarceri” che rimetterà in circolazione tantissimi condannati anche recidivi per delitti legati alla violenza sulle donne. Quello della violenza di genere è un problema serio, che non può essere affrontato in uno scarno provvedimento ferragostano, tanto pubblicizzato dallo stesso Governo quanto incapace di fornire alla vittime l’unica cosa che chiedono: giustizia”.