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Firem: Fiom- fatto il primo importante passo nell’ambito delle regole del confronto sindacale. Ora si deve dare seguito agli impegni


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Ieri nel tardo pomeriggio, presso la sede del comune di Formigine, si è svolto l’incontro tra la proprietà della Firem, rappresentata dalla titolare signora Pedroni ed i suoi legali, le Istituzioni in rappresentanza del Ministero del Lavoro, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena e del Comune di Formigine, le organizzazioni sindacali Fiom CGIL e Fim CISL e le RSU Fiom CGIL. L’importanza dell’incontro, fortemente richiesto dalla Fiom CGIL, sancisce l’apertura di un tavolo di confronto concreto, e non a mezzo stampa, con la Proprietà di Firem con l’obiettivo di trovare le condizioni necessarie ed utili per sbloccare la grave e preoccupante situazione che si è creata dopo la decisione unilaterale dell’azienda stessa di trasferire nottetempo i macchinari e l’attività produttiva da Formigine alla Polonia.

Al termine dell’incontro Cesare Pizzola, Segretario Generale della Fiom CGIL di Modena, ha espresso soddisfazione sottolineando l’importanza di questo primo passo finalmente fatto nell’ambito delle regole previste per i confronti sindacali ed auspicando che lo sviluppo del confronto con l’azienda Firem possa procedere concretamente nella direzione delineata dall’accordo sottoscritto ieri sera. A dispetto degli immotivati toni estremi nelle dichiarazioni apparse nei giorni scorsi sulla stampa su concreti problemi di sicurezza per la Proprietà, Pizzolla ha rimarcato che il sitin dei lavoratori, sia il presidio permanente davanti allo stabilimento di Formigine, sia la presenza davanti al comune di Formigine nell’occasione dei due incontri tenutisi fino ad oggi, si è sviluppato in modo pacifico, senza alcun tipo di incidente, nonostante il clima di forte preoccupazione che riguarda il destino di 40 lavoratori e famiglie.

Nel merito Pizzolla dichiara che “l’accordo prevede che entro 20 giorni Firem presenti in Regione un piano industriale che permetta di riprendere anche l’attività produttiva in provincia di Modena. In attesa della definizione di questo piano industriale, lunedì 26/8 si effettuerà un incontro in Provincia per definire quale tipo di ammortizzatore sociale, rigorosamente ‘conservativo’, potrà essere attivato.” Pizzolla prosegue sottolineando che “con questa specifica si intende quindi sottolineare che non si possa prefigurare in alcun modo un’ipotesi che preveda la causale legata alla cessazione dell’attività dell’azienda.

Contestualmente si è convenuto sull’annullamento totale di tutte le lettere inviate ai lavoratori che prevedevano il trasferimento dal 2 settembre in Polonia e Firem si impegna a non attivare nessuna procedura di trasferimento di impresa prevista dall’articolo 47 della legge 428/90. Per i lavoratori che oggi sono già operanti in Polonia e che volessero rientrare in Italia è stata concordata la possibilità immediata di rientro senza che questo possa determinare contestazioni disciplinari. Inoltre è stato definito un acconto 300,00 € sulla mensilità di luglio non ancora erogata e una contestuale verifica nei prossimi giorni, sulla base del rientro crediti che Firem vanta nei confronti dei clienti; questo approfondimento sarà elemento di confronto per la definizione delle modalità di erogazione del saldo delle mensilità arretrate che qualche lavoratore attende e del TFR di lavoratori che si sono dimessi nei mesi scorsi”.

Tutto questo nel merito dell’accordo siglato ieri in comune a Formigine e per il quale Cesare Pizzola dimostra soddisfazione. “Ritengo che sia un sostanziale passo in avanti dalle condizioni in cui questa vicenda stagnava prima dell’incontro – prosegue Pizzolla – ma penso che l’impianto definito sia ancora insufficiente per dire che la vicenda è conclusa definitivamente. Gli impegni sono solo sulla carta, dovremo vedere nel merito la concretizzazione quando verrà illustrato il piano industriale. Inoltre resta aperto il problema su come ed in quali tempi recupereremo le quote delle retribuzioni arretrate”.

A tal fine la Fiom CGIL ed i lavoratori, nonostante il giudizio positivo sull’accordo, decidono di proseguire il presidio davanti allo stabilimento di Formigine sino a quando gli impegni presi non diventeranno realtà.