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Fiorano: contributi alle imprese che assumono da famiglie senza redditi da impieghi


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Maria-Paola-BonilauriUn patto fra amministrazione e imprese per abbassare il costo del lavoro e favorire l’assunzione di un componente di una famiglia senza reddito da impiego. E’ la proposta inedita che arriva dall’amministrazione comunale di Fiorano Modenese alle imprese ed è un altro dei tasselli programmati quest’anno per rispondere attivamente al persistere di una crisi sempre più devastante sul piano sociale.

“Al momento – spiega il sindaco Claudio Pistoni – abbiamo un centinaio di famiglie in cui non c’è neanche un componente che abbia un lavoro. Il Comune le sostiene con vari tipi di contributi affrontando mensilmente costi importanti. La nostra proposta è semplice: alle imprese che saranno disposte ad assumere un componente di una famiglia senza redditi da lavoro, potremmo girare per alcuni mesi l’equivalente di questi contributi, quantificabili dai 300 ai 500 euro mensili.

Per le imprese può significare un abbattimento consistente del costo del lavoro collegato a queste persone; per il Comune è un’operazione virtuosa, perché i soldi verrebbero comunque già erogati a fondo perduto, mentre con questa formula potrebbero contribuire a far uscire qualche cittadino dalla pura sussistenza. Saremmo in grado di fornire alle imprese, non solo di Fiorano, e alle loro organizzazioni un elenco delle famiglie interessate e qualche dato di curriculum, che consenta di fare comunque la scelta migliore per le figure professionali eventualmente collocabili”.

La fattibilità del progetto è già stata verificata e in questi giorni viene stilato un regolamento, che consentirà di rendere operativa la misura a breve.

“Riteniamo che anche questa, come altre iniziative prese dall’amministrazione di Fiorano negli ultimi anni – commenta l’assessore ai servizi sociali Maria Paola Bonilauri – si collochi in una visione complessiva del nuovo ruolo che gli enti locali devono ricoprire nell’ambito dell’economia e del lavoro, che li vede sempre più come soggetti centrali e direttamente interessati. Bisogna passare dall’ottica del semplice sostegno sociale a forme propositive di incentivazione che contribuiscano non solo a mantenere le situazioni esistenti, ma a creare sviluppi positivi”.