Home Formigine Fiom/Cgil Modena, vertenza Firem: chiedere il rispetto degli accordi non è onnipotenza!

Fiom/Cgil Modena, vertenza Firem: chiedere il rispetto degli accordi non è onnipotenza!


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lavoratori-Firem-stand-CgilSono veramente paradossali le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti della Firem di Formigine in merito all’incontro di ieri sera in Prefettura a Modena per trovare soluzioni al mancato pagamento del saldo della mensilità di luglio.
Sono stupefacenti i giudizi sulla Fiom accusata di essere “onnipotente” solo perché pretende il rispetto degli impegni sottoscritti dall’azienda nel tavolo regionale lo scorso 13 settembre.

E’ assurda la rappresentazione dei fatti data dall’impresa negli articolo di stampa (“Stipendi Firem, Salta l’intesa. Rottura sindacati-proprietà”, Il Resto del Carlino 19.10.2013, pag.24) che descrivono come irresponsabile il sindacato e i lavoratori, quando siamo di fronte ad un’impresa che se ne è andata da Formigine all’insaputa di tutti, lasciando sulla strada 40 famiglie e ad oggi non rispetta nemmeno gli impegni presi per attutire l’impatto sociale di una scelta, questa sì irresponsabile!!

Vorrei sottolineare che anche di fronte al “trasloco” dell’azienda, così come lo chiama il padrone Pedroni, le organizzazioni sindacali e i lavoratori hanno sempre mantenuto gli impegni assunti, al punto tale che le contropartite che l’azienda chiedeva per siglare i verbali di accordo, sono state sempre rispettate, lasciando uscire anticipatamente macchinari e materiali da Formigine. E questo nonostante la fiducia in questa impresa sia ridotta ai “minimi termini”!

La Fiom e i lavoratori sono stati sempre rispettosi del positivo lavoro di mediazione fatto dalle Istituzioni – Prefettura di Modena, Provincia, Regione e Comune di Formigine – riconoscendo loro un ruolo, e si sono impegnati per il pieno rispetto di quegli accordi.
Altrettanto rispetto non sembra dimostrarlo l’impresa!

Negli articoli a stampa di oggi, l’azienda riferisce di atteggiamenti da Terzo Mondo, in particolare attribuibili al sottoscritto. Per quello che mi riguarda cercare di garantire diritti e salari (il pagamento di questi è peraltro già in ritardo di 2 mesi) è un atteggiamento di civiltà e non da Terzo Mondo!

Come si può descrivere un’azienda che ha fatto ciò che ha fatto la Firem: ha chiuso lo stabilimento in barba alle leggi (legge 428/1990); nell’ultimo anno non ha riconosciuto l’anticipo di maternità alle lavoratrici (unica azienda in provincia di Modena!) disattendo una norma contrattuale e costringendo le stesse ad aprire una procedura complicata con l’Inps; la cessione del quinto sulla stipendio di alcuni lavoratori è stato trattenuto e non versato alle Finanziarie di riferimento; l’azienda ha addirittura trattenuto sulla busta paga anche il costo del bonifico; dulcis in fundo non rispetta gli accordi frutto di mediazioni con le Istituzioni, non riconoscendone il ruolo!

La Fiom e i lavoratori riuniti in assemblea nella serata di ieri, nonostante l’arroganza dimostrata dall’azienda, hanno elaborato una controproposta per provare a trovare una via d’uscita sul pagamento di luglio, proposta che nella tarda serata di ieri è stata portata all’attenzione delle Istituzioni.

Non penso che chiedere il rispetto degli accordi sia onnipotenza, ma bensì la normale attività che un sindacato deve svolgere per tutelare al meglio i lavoratori, pur tenendo conto delle difficoltà oggettive dell’economia e delle imprese.

Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena