Il sistema Modena tiene. Nonostante la crisi, i minori trasferimenti statali e i limiti imposti dal Patto di stabilità. Con un indebitamento che dal 2004 al 2014 è passato da 56 a 7 milioni di euro e collocandosi al secondo posto tra tutte le città italiane per tasso di occupazione e al quarto per tasso di minore disoccupazione (dati Italia Oggi).
È un primo bilancio di fine mandato che il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha tracciato in occasione della seduta del Consiglio comunale sul Bilancio di previsione armonizzato 2014-2016, Documento unico di programmazione 2014-2016 e Programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016. L’Aula ha approvato la manovra con il voto favorevole della maggioranza (Pd e Sel) e contrario delle opposizioni (Nuovo centro destra, FI-Pdl, Fratelli d’Italia, Modena futura, Udc, Lega nord e Modenasaluteambiente.it).
Il sindaco Pighi ha evidenziato che “il mancato indebitamento, in una situazione economica come quella del Paese, deve essere apprezzato”. Opere quali l’ospedale di Baggiovara, il Museo Casa Enzo Ferrari e il Novi Park, inoltre, non possono non essere considerate, in quanto “ci vengono riconosciute a livello internazionale e rappresentano una prospettiva per Modena” o “hanno risposto a esigenze dei cittadini”, e tutte “guardano alle future generazioni, che ne trarranno vantaggio”. Per questa ragione “bisogna andare avanti verso gli obiettivi cui la città è proiettata”.
Il sindaco ha poi evidenziato due fondamentali fattori di cambiamento nella finanza locale: le modalità di redazione del bilancio e la trasformazione del sistema di finanziamento degli enti locali. Per ciò che riguarda la prima, ha sottolineato che “il bilancio armonizzato rappresenta un passo ulteriore verso la vera integrazione europea. Dobbiamo abituarci – ha aggiunto – a costruire i bilanci nella stessa maniera per renderli confrontabili”. Inoltre, è stata “profonda” la trasformazione del sistema di finanziamento degli enti locali: “Nel 2004 le tre voci autofinanziamento, tributi locali e trasferimento dallo Stato erano equivalenti – ha detto – mentre oggi i trasferimenti statali sono al 6,1% perché ha scelto un sistema diverso di prelievo fiscale. Dire che è aumentata la tassazione locale significa raggirare i cittadini, facendo loro credere che non siamo riusciti a ridurre la spesa, mentre i numeri dimostrano il contrario. In questi anni – ha proseguito – abbiamo condotto operazioni rigorosissime riorganizzando la macchina con 200 dipendenti in meno. Non si può, inoltre, far passare la spesa pubblica come di per sé improduttiva, perché serve a garantire servizi ai cittadini”.
APPROVATE CINQUE DELIBERE ACCESSORIE
Passano con il voto della maggioranza (opposizioni contrarie) i provvedimenti relativi a Tari, Tasi, Imu, percentuale di copertura dei servizi, aree da cedere
Assieme al Bilancio di previsione la seduta del Consiglio comunale di Modena di giovedì 13 marzo ha approvato le delibere accessorie relative a materia impositiva, aree Pip e Peep da cedere, copertura dei costi dei servizi a domanda individuale. Ricalcando il voto al bilancio, a favore di ognuna delle cinque delibere si è espressa la maggioranza (Pd e Sel); contro le opposizioni (Nuovo centro destra, FI-Pdl, Fratelli d’Italia, Modena futura, Udc, Lega nord e Modenasaluteambiente.it).
Resta invariata, rispetto allo scorso anno, la Tari a carico dei modenesi, la tassa sui rifiuti destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento, che per il Comune comporta un costo totale di 35.376.267, come stabilisce il Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati approvato dall’Aula. La delibera, una delle quattro accessorie al Bilancio illustrate dall’assessore alle Politiche finanziarie e Attuazione del programma Giuseppe Boschini, dà atto che il servizio resta in via provvisoria in carico al gestore Hera. La base tariffaria per il 2014 risulta incrementata del 2,85 per cento e sarà coperta con le entrate del tributo prevedendo unicamente un aumento del 2,85 del Fondo svalutazione crediti. Due le rate di pagamento della tassa, la prima con scadenza a giugno, la seconda a dicembre.
La delibera relativa all’Imposta unica comunale (Iuc) determina aliquote, detrazioni e termini di applicazione di Imu (Imposta municipale propria) e Tasi (Tributo sui servizi indivisibili). Per quanto riguarda la Tasi, viene azzerata l’aliquota di base dell’1 per mille per gli immobili sottoposti all’Imu, mentre il tributo per i servizi indivisibili è previsto per quelli non soggetti a Imu, come le abitazioni principali e gli immobili strumentali all’attività agricola. Sono considerate abitazioni principali anche le unità immobiliari possedute a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani e disabili ricoverati in istituti dove acquisiscono la residenza. L’aliquota massima della Tasi è stabilita al 2,5 per mille, ma la possibilità offerta dal decreto 16/2014 di aumentare le aliquote consentirà di introdurre, attraverso una variazione di bilancio prevista ad aprile, maggiori detrazioni senza aumentare il gettito fiscale. Due le rate di pagamento della Tasi (entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre).
Per quanto riguarda l’Imu, prevista per gli immobili che non pagano la Tasi, viene confermata l’aliquota comunale base del 10,6 per mille per aree fabbricabili e terreni. La novità è che per gli immobili concessi in locazione nell’ambito dell’Agenzia casa l’aliquota resta invariata rispetto allo scorso anno al 4 per mille e non passa al 5 come previsto. Per il resto, le aliquote sono differenziate con riguardo alla destinazione e utilizzo sociale o d’impresa dell’immobile. In particolare, per uffici, negozi e laboratori usati direttamente dal proprietario d’impresa scende all’8,6 per mille, rispetto al 10,1 del 2013. E gli aumenti dal 4,6 al 7,2 per mille per gli alloggi concessi con affitti concordati e dal 7,6 al 10,2 per quelli in comodato a parenti di primo grado, previsti in sede di presentazione di bilancio, potranno essere ridotti con la prossima variazione di bilancio.
Approvate dall’Aula inoltre le integrazioni e il relativo aggiornamento del Regolamento per l’Imposta di soggiorno. La delibera introduce una nuova esenzione per dipendenti e collaboratori della struttura e studenti delle scuole alberghiere che vi soggiornano per motivi di lavoro o formazione. Rimodula inoltre le tariffe in base alla tipologia delle strutture, soprattutto per quelle extralberghiere, stabilendo infine che le risorse derivanti dall’imposta sono finalizzate alla valorizzazione delle realtà turistiche ricettive.
Con il bilancio di previsione, la legge stabilisce siano approvate anche le aree incluse in Peep e Pip, che potranno essere concesse in proprietà o diritto di superficie. Per il 2014 si tratta complessivamente di 81 alloggi Peep, per complessivi 378.408 euro, situati nei Peep Portile Ovest (2 alloggi), San Damaso-Acea (13), San Damaso-Unioncasa (24), Cittanova 2 (8), Lesignana (16), Marzaglia Nuova Est (18). Dalla cessione in proprietà di un’area Pip, destinata quindi ad attività produttiva, già concessa in diritto di superficie si prevede inoltre un’entrata di 1 milione 200 mila euro.
L’ultima delibera accessoria individua le prestazioni a domanda individuale per le quali il Comune chiede un contributo all’utente: mense scolastiche, asili nido e prolungamento orario, prescuola elementari, assistenza domiciliare, centri residenziali per disabili adulti, musei, sale prove, Galleria civica, mercati. Per l’esercizio 2014 si conferma la tendenza all’aumento del livello di copertura dei costi con entrate proprie (tariffe, contribuzioni ed entrate a specifica destinazione) salito al 55,3 per cento.
OK AL CICLOPEDONALE SU VIA GIARDINI
Il Consiglio comunale ha approvato l’emendamento di Ricci (Sel) e i cinque proposti dal sindaco Pighi. Respinti quelli del consigliere Barcaiuolo di FdI
Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 13 marzo, prima del voto al bilancio ha approvato sei dei 24 emendamenti presentati (in corso di seduta Sel ne ha ritirato uno inizialmente previsto). Nel dettaglio, hanno ottenuto il via libera dall’Aula i cinque emendamenti presentati dal sindaco Giorgio Pighi e quello illustrato dal consigliere di Sel Federico Ricci. Respinti invece i 18 emendamenti al bilancio, quelli collegati relativi alle delibere accessorie e la proposta di delibera abbinata presentati da Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia.
L’emendamento di Ricci ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza e di Msa, contrario di FI-Pdl, Mf e Udc, e l’astensione di FdI, Lega nord e Ncd. Mira a migliorare la sicurezza del percorso ciclopedonale da piazzale Risorgimento a viale Corassori su entrambi i lati ed è l’esito di un confronto pubblico partecipato con una serie di soggetti tra cui il Coordinamento per la mobilità nuova. Nel dettaglio, prevede un investimento pari a 50 mila euro del fondo spese per interventi urgenti per prolungare la pista ciclabile progettata sul lato ovest anche tra via Gaddi e viale Corassori e sul lato est tra piazzale Risorgimento e via della Pace.
L’emendamento del sindaco che recepisce il miglioramento del Patto di stabilità, portando da 23 a 10,5 i milioni di euro da “congelare”, e che riduce l’aliquota Imu per gli immobili affidati all’Agenzia casa dal 5 al 4 per mille è stato approvato con il voto a favore della maggioranza, contrario di FI-Pdl, Mf, Lega nord e Ncd, e con l’astensione di FdI, Msa e Udc. Hanno ottenuto il voto favorevole della maggioranza e contrario di FdI, FI-Pdl, Mf, Lega nord, Udc, Msa e Ncd i tre emendamenti del sindaco che prevedono 275 mila euro di maggiori entrate come contributi a iniziative culturali e sportive, una permuta di alloggi con la società Cambiamo, e un adeguamento dello stanziamento di cassa per pagare le spese di una transazione relativa a un esproprio. L’emendamento relativo agli adeguamenti normativi e di scadenze ha invece ottenuto il favore della maggioranza, il voto contrario di FI-Pdl, Mf, Lega nord, Msa e Ncd, e l’astensione di FdI e Udc.
Il primo dei 18 emendamenti al bilancio illustrati dal consigliere Michele Barcaiolo (e di quelli collegati per le delibere accessorie), tutti respinti indicativamente con il voto a favore dell’opposizione e contrario della maggioranza salvo singole eccezioni, chiedeva la soppressione dell’imposta di soggiorno dal primo aprile 2014, con una compensazione delle minori entrate attraverso una riduzione di spesa per incarichi esterni (la delibera abbinata, a sua volta respinta con l’astensione del Ncd, prevedeva la revoca del Regolamento per l’istituzione e la disciplina dell’imposta di soggiorno). Il consigliere ha poi proposto la riduzione dell’aliquota Imu per le abitazioni concesse in comodato gratuito ai parenti di primo grado in linea retta, per il 2014 dal 10,2 per mille all’8,2 per mille o, in seconda istanza, al 9,2 per mille, e per gli anni 2015 e 2016 dal 10,2 per mille al 7,2 per mille o, in seconda istanza, all’8,2 per mille o, in terza istanza, al 9,2 per mille. In tutti i casi la compensazione delle minori entrate veniva individuata in minori spese per contributi e incarichi esterni. Barcaiuolo ha inoltre proposto una serie di emendamenti alternativi tra loro (voto a favore dell’opposizione, contrario della maggioranza e astensione di Msa, eccetto singole eccezioni), per un importo di 150 mila euro, da finanziare con una corrispondente minor spesa per incarichi esterni. Nel dettaglio, ha chiesto alternativamente l’aumento dell’erogazione annuale alle scuole Fism condizionato a una diminuzione delle rette di iscrizione (astensione anche di Artioli e Maienza del Pd), l’assegnazione di borse di studio ai laureati modenesi le cui tesi contribuiscano al marketing territoriale; l’istituzione di un fondo per giovani imprenditori che finanzi le migliori idee prodotte da giovani modenesi in ogni campo dell’imprenditoria; l’assegnazione di un buono sport per i ragazzi dai 3 ai 15 anni per praticare attività sportiva (con graduatoria in base a reddito famigliare e numero di componenti del nucleo). E ancora, l’assegnazione di buoni per il pagamento di utenze alle famiglie numerose (con 6 o più componenti tra figli o anziani a carico); l’estensione della rete Wi-fi aumentando il raggio di azione della rete comunale o facendone nascere una nuova dedicata a cittadini e turisti, in grado di coprire centro storico e parchi cittadini (astensione anche del Ncd); l’istituzione di un fondo per ragazze madri in difficoltà economica per spese di necessità; l’aumento delle risorse destinate al fondo di sostegno all’affitto; l’istituzione di un fondo dedicato ai cittadini delle frazioni di Albareto e San Matteo che hanno subito un danno a causa dell’alluvione (astensione anche per Andreana, Urbelli e Morini del Pd).
Il consigliere ha inoltre chiesto “la piena istituzione del Giorno del Ricordo” attraverso l’illuminazione della Ghirlandina con luci tricolore nella notte del 10 febbraio e l’affissione di manifesti in città per una spesa pari a 8 mila euro da ricavare attraverso la diminuzione di spesa di vari programmi (a favore opposizione, contro maggioranza, astensione di Msa). Barcaiuolo ha infine proposto due tagli alle assegnazioni fatte al Centro documentazione donna, “perché ritenute eccessive”, da devolvere ai fondi di aiuto ai disabili, rispettivamente di 20.300 euro per l’intero triennio (astensione di Msa, Andreana e Goldoni del Pd) e di 2.500 euro nel 2014 e 3 mila euro nel 2015 e nel 2016 (astensione di Msa, Andreana, Goldoni, Artioli, Gorrieri, Rossi e Glorioso del Pd).
“MAGGIORI DETRAZIONI PER LA PRIMA CASA”
Approvato odg del Pd che chiede anche di diminuire l’Imu. Inoltre, passano le mozioni su Villa Ombrosa e la ciclabile di viale Barozzi. Respinte altre cinque
Il Consiglio comunale impegna la Giunta di Modena a prevedere una prossima variazione di bilancio 2014 finalizzata ad adeguare le aliquote Tasi per disporre maggiori risorse per detrazioni e per la riduzione dell’Imu sulle seconde case.
È quanto stabilisce l’ordine del giorno del Pd approvato nella seduta del 13 marzo con i voti di Pd, Sel e Modenasaluteambiente; si sono espressi contro FI-Pdl, Fratelli d’Italia, Nuovo centro destra, Modena futura e Lega nord; astenuto l’Udc. Otto gli ordini del giorno, di cui tre approvati, presentati nel corso della seduta che ha visto l’approvazione del Bilancio di previsione 2014-2016.
Più in particolare, la mozione del Partito democratico illustrata da Salvatore Cotrino impegna la Giunta a ridurre le aliquote Imu “agendo in ordine di priorità sulla aliquota degli affitti concordati, poi su quella dei comodati gratuiti a parenti di primo grado e infine, se possibile, sugli affitti liberi, incrementando al tempo stesso le detrazioni sulla prima casa”. Tali detrazioni alla Tasi andranno fissati “con criteri equitativi connessi al valore dell’immobile e alla composizione del nucleo familiare, affinché l’imposta 2014 sia per le famiglie inferiore all’importo Imu pagato nel 2012 e previsto nel 2013”. Infine, lo stesso odg impegna a fare la variazione di bilancio in tempi rapidi e tenendo conto del decreto del ministro Lupi di prossima presentazione, che potrebbe ulteriormente intervenire in materia di affitti concordati.
Approvato con i voti di Sel, Msa e Pd (tranne Gorrieri e Glorioso che si sono astenuti), anche l’ordine del giorno su Villa Ombrosa firmato dai consiglieri di Sel oltre che da Caterina Liotti e il capogruppo Paolo Trande del Pd. Hanno votato contro Udc, FI-Pdl, FdI, Ncd, Mf e Ln. La mozione, illustrata da Ingrid Caporioni, sottolinea che “per il 2013 l’Amministrazione aveva previsto una stralcio dell’opera mettendo a bilancio 600 mila euro e che nel Piano triennale degli investimenti 2014-2016 sono inseriti 2 milioni di euro per ampliamento e completamento dei lavori di Villa Ombrosa”. Impegna, quindi, la Giunta “alla pubblicazione del bando, all’assegnazione e all’avvio dei lavori entro la fine della legislatura (maggio 2014)”.
Approvato inoltre l’odg illustrato dal capogruppo di Sel Federico Ricci e firmato anche dal capogruppo del Pd Paolo Trande per stanziare nella prima variazione di bilancio, nelle spese per investimenti/conto capitale, l’importo previsto per la realizzazione della ciclabile di viale J. Barozzi. La stessa mozione prevede anche “un fondo comunale di 50 mila euro, da erogare mediante bando, a parziale copertura delle spese che le cooperative collegate a polisportive e polivalenti cittadine dovranno sostenere nel triennio 2014-2016”. Hanno votato a favore Pd, Sel e Msa; contrari FI-Pdl, Udc e Mf; si sono astenuti FdI, Ncd e Lega nord.
È stato invece respinto un odg di Sinistra ecologia libertà per ridurre i contributi alle scuole private Fism “almeno in misura proporzionale alla riduzione del trasferimento statale alla scuola pubblica” (favorevole Sel; contrari Pd, Msa, FI-Pdl, Udc, FdI, Ncd, Mf e Lega nord; astenuto Rocco del Pd).
Non è passato (contraria la maggioranza, favorevoli le opposizioni) anche l’ordine del giorno di FI-Pdl che invitava il sindaco a “implementare la spending review ai conti comunali”, assegnando a tal fine “a un organismo esterno l’incarico per la revisione e la valutazione della spesa, e a modificare il bilancio preventivo sulla base delle indicazioni ricevute”.
Il Consiglio ha inoltre respinto l’odg di Luigia Santoro di Ncd che chiedeva di “rinnovare l’impegno di 30 mila euro a tutela delle madri in difficoltà, come approvato nel 2011 e di facilitare l’accesso all’aiuto per le mamme che non vogliono ricorrere all’aborto per motivi economici”. Hanno votato a favore le opposizioni, tranne Msa che si è astenuto; contrari Sel e Pd, a eccezione dei consiglieri Artioli, Glorioso e Sala astenuti).
Infine, sono stati respinti tre ordini del giorno firmati da Fratelli d’Italia e Modena futura, che lo stesso capogruppo di FdI, Michele Barcaiuolo, aveva definito “una goliardia politica”, volti a individuare nel bilancio “1500 euro per incontri conviviali da assegnare alle associazioni rappresentative a Modena della comunità filippina”, e ugualmente per le comunità nigeriana e ghanese, “a condizione che gli incontri siano a partecipazione gratuita o al massimo a un costo individuale di 2 euro”. Ritirati a inizio di seduta, dopo la presentazione di un nuovo calendario dei lavori dell’Aula che ha consentito dichiarazioni di voto per ogni emendamento, altri 78 ordini del giorno riguardanti l’intitolazione di strade. Le mozioni erano state presentate dallo stesso Barcaiuolo “per un motivo ostruzionistico contro la decisione della presidenza di prevedere un’unica dichiarazione di voto a fronte di una cinquantina di votazioni, senza tener conto della diversa proposta avanzata nella capigruppo”.
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE
L’approvazione del Bilancio 2014 è stata preceduta da una seduta di quasi otto ore
Una seduta di quasi otto ore, giovedì 13 marzo, ha preceduto l’approvazione del Bilancio di previsione armonizzato 2014, avvenuta intorno alla mezzanotte.
Ad aprire il confronto è stato Adolfo Morandi, capogruppo di FI-Pdl: “Dal bilancio si evince la volontà di mantenere in essere tutto l’esistente senza prendere atto che è tempo di cambiare”, ha affermato. “Questa è una Giunta conservatrice che non modifica nulla ed è sorda davanti alle indicazioni che abbiamo dato e alle difficoltà della gente. In 10 anni, confrontando entrate tributarie e spesa, si è passati da 127 a 167 milioni di euro – ha aggiunto – con un aumento di imposizione di oltre il 20 per cento, e la spesa corrente è incrementata di 37 milioni”. Anche per Gian Carlo Pellacani dell’Udc, quelli della maggioranza “sono bilanci di continuità e conservatori, senza interventi decisivi. Mancano indirizzi politici, idee e proposte di realizzazione – ha proseguito il consigliere – ci si limita a limare le spese in maniera lineare e per far quadrare i conti è necessario far crescere le tasse”. Secondo Pellacani, che evidenzia un aumento di tasse di 6 milioni nel 2014 rispetto al 2013, si tratta dell’“applicazione della politica della sinistra che per far fronte ai problemi invece di spendere meno o meglio, razionalizzando l’indispensabile ed eliminando il superfluo, va a colpire le tasche dei cittadini”. Per Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it “si poteva fare di più per la riduzione della spesa”, resa necessaria dalle “effettive risorse calanti dei trasferimenti dello Stato”. La consigliera ha portato ad esempio “l’approvazione della modifica dello Statuto che trasforma le attuali quattro Circoscrizioni in sette Quartieri, l’affitto elevato delle sedi del Comune, la gestione della rete di illuminazione pubblica e l’elevato numero di dirigenti comunali”. Poppi punta il dito contro la gestione del servizio rifiuti di Hera, la tassa di soggiorno “che va cancellata”, la Iuc “che va collegata alle capacità reddituali e patrimoniali”. Secondo Luigia Santoro del Nuovo centro destra “i servizi possono essere mantenuti e anche migliorati con una migliore gestione della spesa pubblica, aumentando l’efficienza ed evitando gli sprechi”. Per la consigliera “sono stati fatti molti errori negli ultimi anni, ad esempio rinunciare a gran parte degli introiti di Citypass e parcometri a favore di Modena Parcheggi o prendersi il grosso impegno economico senza successo del Museo Casa Enzo Ferrari. Queste spese, insieme a quelle per consulenze esterne, per Seta e altro – ha proseguito Santoro – sono sempre a carico dei cittadini modenesi, che vengono inoltre messi in difficoltà con operazioni come Piazza Roma”. Per Michele Barcaiuolo di FdI “questo bilancio non ha una visione verso il futuro, ma continua a guardare indietro e a mettere le toppe a un sistema che non può più funzionare. La pressione fiscale cui i cittadini sono sottoposti non è più sostenibile – ha aggiunto –ed è evidente che i contributi dello Stato agli enti locali non possono essere gli stessi di anni fa, così come non si può pensare che in futuro aumenteranno. Nel definire un bilancio – ha detto ancora – bisogna fissare un tetto e in base a quello fissare investimenti e spesa corrente, non il contrario”.
Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha ricordato le difficoltà tra crisi, tagli e patto di stabilità e ha contestato le cifre riportate da FI-Pdl: “False perché confrontano bilancio ordinario 2003 con armonizzato 2014. Rispetto al 2004 le entrate sono aumentate dell’8,8% a fronte di tagli dei trasferimenti statali del 9% – ha continuato – e non sono aumentate le tasse: la somma Tasi più Imu è sei milioni in meno rispetto a Imu 2012. Il vero problema è la crisi: questa città deve tornare a produrre lavoro; l’area vasta richiederà una leadership collaborativa e un sindaco dalle spalle larghe”. Giuliana Urbelli ha sottolineato “la riduzione della spesa corrente operata; l’opportunità offerta dalle nuove regole per la redazione del bilancio e subito colta; il tasso minimo di indebitamento raggiunto senza svendere il patrimonio e mantenendo elevati standard di servizio; una spending review effettivamente realizzata: negli ultimi tre anni – ha detto – la spesa corrente è stata rimodulata di oltre il 10%; i costi di consulenza più che dimezzati, diminuiti i contributi alle associazioni e i costi per il personale”. In dichiarazione di voto sugli emendamenti, Salvatore Cotrino ha evidenziato che, “il consigliere Barcaiuolo sembra in grado di rispondere a ben nove problematiche, mentre in realtà propone emendamenti alternativi che vedono l’utilizzo sempre degli stessi 150 mila euro. Per recuperare questa quota – ha continuato – le proposte vanno a colpire incarichi che riteniamo fondamentali, attività professionali necessarie per l’erogazione di servizi ai cittadini”. Sulla proposta di illuminazione della Ghirlandina con il tricolore, inoltre, il consigliere ha invitato a pensare tale soluzione per la data del 2 giugno invece che per il Giorno del Ricordo. Gian Domenico Glorioso ha annunciato il voto a favore del bilancio e delle delibere accessorie del Pd e ha sottolineato che “se si vuole dare ai cittadini un’informazione veritiera non si può non dire certe cose, altrimenti non si rende davvero conto di come stanno le cose: la comparazione corretta tra bilanci di anni diversi deve dare conto delle modifiche alle norme contabili avvenute nel frattempo. Alla luce di ciò – ha aggiunto – si può dire che, nel quinquennio, la spesa corrente è calata di oltre il 9 per cento, quasi 20 milioni di euro, senza ridurre i servizi erogati, e questi dati dimostrano che la città è stata amministrata bene”.
Federico Ricci di Sel ha annunciato voto favorevole al bilancio e ha evidenziato l’importanza della mozione sulle scuole Fism per il gruppo di Sinistra ecologia e libertà. “Abbiamo proposto un ragionamento su cui la maggioranza trova un terreno comune – ha detto – non si esclude il welfare mix, ma l’Amministrazione pubblica ha bisogno anche di gestire in modo diretto per avere le competenze necessarie a sviluppare l’azione di controllo reale delle attività esternalizzate”. Il consigliere ha spiegato che, con quell’ordine del giorno, “viene posto un impegno a ridurre il contributo alle scuole private nel momento in cui c’è una riduzione del finanziamento della scuole pubbliche da parte dello Stato, almeno in modo proporzionale”.
In chiusura di dibattito, l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini ha parlato, nel complesso, di un “bilancio di efficienza”: “Consegniamo a chi verrà – ha detto – un bilancio solido, senza polvere sotto i tappeti, senza sorprese e con nuovi parametri del Patto di stabilità che consentiranno una prospettiva diversa; penso non sia da dare per scontato”. L’assessore ha poi posto attenzione alla “differenza tra spesa produttiva e spesa che si può evitare: è importante che ci siano strumenti di controllo di gestione e di valutazione delle politiche. Su questo tema – ha concluso Boschini – si può misurare il futuro politico della città”.