
“Gli indicatori ci mostrano un segnale di ripresa ed è per noi importante che la ripresa parta dall’Emilia-Romagna – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – E’ fondamentale che la crescita dell’occupazione prenda avvio proprio dai settori produttivi e attendiamo anche i positivi effetti del Jobs Act”.
“Questa ripresa in Emilia-Romagna parte decisamente dal settore manifatturiero di cui resta alta la competitività internazionale, confermando le scelte realizzate su innovazione e internazionalizzazione e la centralità della formazione e delle risorse umane – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Aumenta l’occupazione per il terzo trimestre consecutivo su base tendenziale nell’industria in senso stretto, 13 mila occupati in più,+4,7% rispetto al primo trimestre 2014, nonostante continui ad aggravarsi la situazione del settore delle costruzioni”.
Nell’edilizia in Emilia-Romagna infatti il numero degli occupati scende per la prima volta dallo scoppio della crisi economica sotto la soglia dei 100 mila occupati, segnando un calo dell’11,3% sul primo trimestre 2014. Anche Nord est e Italia registrano un calo (rispettivamente -9,6% e -1,2%).
Nel complesso cala in regione il ricorso agli ammortizzatori sociali: -56,6% l’ammontare di ore autorizzate di CIG rispetto al primo trimestre 2014 e numero di inserimenti nelle liste di mobilità più ridotto dal 2008 (relativamente allo stesso periodo dell’anno). /BM