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Si rafforza la ripresa del settore costruzioni in Emilia-Romagna


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Edilizia (Copyright immagine: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Banzi Liviana)

Nel secondo trimestre 2021, nonostante la residua pressione della pandemia, la tendenza positiva per l’industria delle costruzioni emiliano-romagnola si è decisamente rafforzata tanto da permettere un pieno recupero dei livelli dello stesso periodo del 2019.

E’ quanto conferma l’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

 

Il volume d’affari. Tra aprile e giugno, gli stimoli a sostegno del settore costruzioni, la capacità imprenditoriale e l’arretramento della pandemia hanno reso possibile una decisa accelerazione della ripresa avviata nel precedente trimestre, tanto da realizzare un notevole incremento del volume d’affari a prezzi correnti (+11,9 per cento) rispetto allo stesso periodo 2020.  Il volume d’affari ha recuperato il livello dello stesso periodo del 2019, fino a superarlo dello 0,5 per cento.

Il dato trimestrale non mostra correlazione tra dimensione d’impresa e andamento del volume d’affari. Le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti, nel trimestre in corso hanno operato un deciso recupero (+11,1 per cento), mentre la tendenza positiva ha mostrato la più netta accelerazione per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (+14,1 per cento). Le grandi imprese, da 50 a 500 dipendenti, contrariamente ai tre mesi precedenti, quando avevano trainato la ripresa, mettono a segno l’incremento più contenuto per quanto notevole (+9,7 per cento).

Se si considera però la capacità di resistere alla crisi pandemica, solo le grandi imprese hanno superato pienamente il livello di attività del secondo trimestre del 2019 (+2,4 per cento), le medie lo hanno sostanzialmente poco più che eguagliato (+0,8 per cento), mentre per le piccole l’attività risulta ancora di poco inferiore (-0,5 per cento) rispetto a quella di due anni prima.

 

I giudizi delle imprese. Nel secondo trimestre 2021, il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento e quelle che viceversa riportano una riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso periodo del 2020, è balzato ai livelli massimi dall’avvio della rilevazione, salendo da +5,6 punti a +41,2.

In particolare, si è allargata la quota delle imprese che hanno registrato un aumento del volume d’affari, giunta al 52,0 per cento, nuovo massimo dall’inizio della rilevazione. Ancora, la percentuale delle imprese che hanno accusato una riduzione del volume d’affari è scesa al 10,8 per cento tanto da sfiorare per pochi decimi di punto il minimo assoluto risalente al secondo trimestre del 2007, ben altri tempi per il settore.

 

Il registro delle imprese. A fine giugno 2020 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni è risultata pari a 65.957 unità, con un ulteriore incremento di 959 imprese (+1,5 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2020.

I dati evidenziano il quarto segno consecutivo di crescita tendenziale delle imprese attive delle costruzioni dopo più di 10 anni di incessante riduzione.

La tendenza negativa, che aveva raggiunto il culmine nel 2013, per poi gradualmente indebolirsi, pare quindi essere stata definitivamente interrotta.

La tendenza positiva per la base imprenditoriale regionale è stata determinata dalle imprese operanti nei lavori di costruzione specializzati, che hanno accelerato la crescita (+802 unità, +1,7 per cento), con il contributo delle aziende attive nella costruzione di edifici (+161 unità, +1,0 per cento). Invece è risultato in flessione il piccolo gruppo di imprese che svolgono attività di ingegneria civile (-0,6 per cento).

Riguardo alla forma giuridica delle imprese, la tendenza positiva è stata determinata dalle società di capitali, che hanno rafforzato la crescita (+6,4 per cento, +894 unità) e dalle ditte individuali (+272 unità, +0,6 per cento). In calo le società di persone (-2,7 per cento, -168 unità), i consorzi e le cooperative, in notevole flessione (-3,6 per cento).