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Automotive, la sfida verso la transizione verde: a Pamplona, in Spagna, la seconda conferenza annuale dell’Ara


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Automotive, la sfida verso la transizione verde: a Pamplona, in Spagna, la seconda conferenza annuale dell’AraLa spinta verso innovazione e transizione verde del settore automotive, le trasformazioni dell’industria e dei servizi, con le ricadute sul piano dell’occupazione, sociale e della protezione dell’ambiente, sono al centro della seconda conferenza annuale dell’Associazione delle Regioni sul settore Automotive (Ara) che si tiene oggi a Pamplona, nella regione spagnola di Navarra.

L’associazione riunisce le regioni europee nei cui territori c’è una forte presenza dell’industria automobilistica e del suo indotto.

I rappresentanti delle Regioni che aderiscono all’Associazione – per l’Emilia-Romagna era presente l’assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro, formazione, green economy, relazioni internazionali, Vincenzo Colla assieme a María Chivite Navascués, presidente del Governo della Navarra, Kerstin Jorna, Commissione europea, direttore generale per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le Pmi e ai rappresentanti del Comitato Europeo delle Regioni – hanno confermato il loro impegno per il raggiungimento di obiettivi europei che rappresentano una sfida per le regioni automobilistiche, comprese quelle dell’industria dei servizi.

“Da sempre il nostro Governo regionale è impegnato nel sostegno allo sviluppo e all’innovazione del settore Automotive- ha commentato l’assessore Colla-. Sul piano della transizione energetica e digitale, il settore è coinvolto in interventi e strategie di lungo termine che la Regione sta applicando in questi anni per l’intero sistema produttivo. Perciò confermiamo il nostro forte interesse a partecipare all’Associazione e siamo convinti che le regioni europee maggiormente coinvolte nell’evoluzione del settore debbano unire le forze per spingere la Commissione Europea a sviluppare nuove politiche di supporto a processi di giusta transizione”.

“Da parte nostra- ha aggiunto Colla- siamo pienamente consapevoli degli ingenti impatti occupazionali che la transizione energetica e digitale potrà avere per questo comparto. Per questo stiamo investendo in modo deciso in queste due direzioni. Abbiamo infatti approvato un Piano energetico da 4,5 miliardi e mezzo di euro per i prossimi 3 anni e possiamo contare sull’investimento europeo, nazionale e regionale del supercomputer al Tecnopolo di Bologna. Sottolineo infine l’enorme importanza che l’offerta di competenze e di formazione qualificata ha per l’evoluzione del settore. Non a caso abbiamo già programmato un investimento di 200 milioni di euro all’anno fino al 2027 sull’intera filiera dell’istruzione e formazione e ci siamo dotati di una legge unica in Italia per l’Attrazione, Valorizzazione e Permanenza di talenti a elevata specializzazione”.

Il documento approvato dalla Conferenza
La Conferenza ha approvato una dichiarazione di intenti che riconosce che la legislatura europea che si concluderà nel 2024 è stata caratterizzata da un’intensa attività legislativa per il raggiungimento di obiettivi nelle politiche industriali del settore. Il documento invita pertanto la prossima Commissione europea a occuparsi della giusta transizione di tutte le regioni attraverso la nomina di un commissario europeo con responsabilità chiave per tutti i percorsi di transizione industriale con impatto sulle economie regionali.

Tra i punti significativi del testo, la richiesta dell’istituzione di un meccanismo europeo nell’ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea a sostegno della transizione nell’ automotive, al fine di ridurre al minimo gli effetti negativi e mantenere la competitività globale dell’industria.

Per quanto riguarda le risorse, le Regioni ritengono fondamentale destinare risorse e sforzi pubblici alla formazione e alla riqualificazione, sia per fornire profili adeguati alle nuove esigenze dell’industria, sia per riqualificare i lavoratori già occupati nell’industria che devono adeguare e accreditare la propria formazione, le proprie competenze e conoscenze ai nuovi modelli produttivi legati alle trasformazioni digitali e sostenibili. Anche le relazioni commerciali con i Paesi terzi dovrebbero essere riviste per garantire la competitività della nostra industria su un piano di parità.

Il documento sottolinea che i regolamenti europei devono prendere in considerazione l’impatto sull’economia regionale delle misure volte a mantenere e rafforzare la competitività dell’intera filiera dell’industria automobilistica europea, e raccomanda di tenere conto delle diverse soluzioni tecnologiche, ad esempio l’elettrificazione, le tecnologie dell’idrogeno e i biocarburanti alternativi, che possono svolgere un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione.

Accordo di collaborazione tra le associazioni del settore automotive
Durante l’incontro a Pamplona è stato firmato un accordo di collaborazione fra associazioni europee che operano nel settore automotive: l’Ara (l’associazione delle regioni europee sul settore automotive), l’Asa (l’associazione europea sulle competenze nel settore dell’automotive), e il gruppo interregionale sul futuro dell’Industria automobilistica istituito presso il Comitato Europeo delle Regioni.

L’Alleanza delle Regioni dell’automotive
È una rete politica di regioni impegnate a realizzare la transizione dell’industria automobilistica e del relativo indotto in Europa. Nata per iniziativa del Comitato europeo delle Regioni, punta a riunire i territori con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico e un forte indotto che intendono non solo operare attivamente per la decarbonizzazione del settore dei trasporti e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, ma anche rafforzare gli ecosistemi industriali regionali e stimolare la creazione di valore, tutelando la coesione economica e sociale dei territori.

Comprende oltre 30 Regioni tra Italia, Germania, Francia, Spagna. Per l’Italia sono presenti Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Basilicata, Abruzzo e Umbria.