Per quanto ancora dobbiamo sentir parlare di Bretella?
È ormai evidente che il progetto della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo rappresenta una mancanza di visione sul futuro, un’idea antiquata che continua a riproporsi solo per intercettare fondi destinati alla costruzione e alla manutenzione di infrastrutture ad alto impatto ambientale. Un’opera che, paradossalmente, sembra essere promessa già prima ancora dell’esito della gara per la nuova concessione autostradale.
Il MoVimento 5 Stelle provinciale di Modena ribadisce con forza la propria ferma contrarietà a questo progetto, come ha sempre fatto: dalla protesta attiva al fianco dei comitati locali, alla presentazione di atti nei consigli comunali. È grazie a questo impegno che i consigli di Modena e Formigine, territori direttamente interessati, hanno avuto occasione di esprimersi sull’infrastruttura che minaccia di consumare nuovo suolo e di avere un impatto devastante sul fiume Secchia e sulle falde acquifere modenesi.
Il recente avvio degli espropri, che coinvolge circa 80 proprietà per un totale di oltre 600mila metri quadrati di terreno, è l’ennesimo schiaffo alla volontà dei cittadini e alla logica della tutela ambientale. In un momento storico in cui si dovrebbe puntare sulla mobilità sostenibile, sul rafforzamento del trasporto pubblico locale e sulla rigenerazione urbana, si continua a inseguire un modello di sviluppo superato, fatto di asfalto, cemento e consumo del territorio.
A rendere ancora più grave il quadro, c’è il fatto che il tracciato della Bretella attraverserebbe anche l’Oasi del Colombarone uno degli ultimi polmoni verdi della bassa pianura modenese, riconosciuto come sito di interesse comunitario e incluso nella Rete Natura 2000. Si tratta di una zona umida di valore straordinario per la biodiversità, frequentata ogni anno da migliaia di uccelli migratori e gestita con passione da volontari, ricercatori e associazioni. Invece di valorizzare quest’area protetta, la si espone all’ennesima aggressione, con un impatto ambientale che sarebbe irreversibile. Proprio l’area in cui è posizionata l’altana della Lipu, oggi già in stato di degrado per mancanza di fondi, verrebbe compromessa da cantieri, traffico pesante e barriere artificiali.
Siamo fortemente preoccupati anche per il quadro di incertezza amministrativa e politica che circonda l’intero progetto: il futuro dell’opera sembra dipendere dall’assegnazione della concessione autostradale ad Autobrennero, come se l’infrastruttura fosse una merce di scambio in una trattativa opaca.
Chiediamo chiarezza alle istituzioni coinvolte, a partire dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna con la quale abbiamo concordato nelle linee programmatiche di mandato, l’apertura di un tavolo per valutare tutte le possibili soluzioni alternative. I cittadini hanno il diritto di sapere quale futuro si sta scrivendo per il loro territorio, e soprattutto, chi ne pagherà il prezzo ambientale, sociale ed economico.
Il MoVimento 5 Stelle continuerà a sostenere ogni azione utile per fermare quest’opera dannosa, a fianco dei cittadini e dei comitati che da anni lottano per difendere il nostro territorio.
(MoVimento 5 Stelle di Modena e provincia)