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Cantando Battisti verso il 2026: il Festival Internazionale Abilità Differenti lancia il prossimo tema

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Cantando Battisti verso il 2026: il Festival Internazionale Abilità Differenti lancia il prossimo temaIl maestro Mogol, al secolo Giulio Rapetti, è stato il grande mattatore dello spettacolo “Emozioni”, dedicato alle canzoni da lui scritte sulle musiche indimenticabili di Lucio Battisti, che si è svolto ieri sera, 29 maggio, in un gremitissimo Teatro Carani di Sassuolo, penultimo appuntamento del Festival Internazionale delle Abilità Differenti. Il cantante Gianmarco Carroccia, perfetto interprete di Battisti, accompagnato dall’Orchestra integrata Scià Scià e dall’Orchestra della sezione musicale delle Scuole Medie Alberto Pio di Carpi, ha cantato grandi successi come “Il mio canto libero”, “Acqua azzurra” o “La Canzone del Sole”.

Mogol ne ha spiegato man mano la genesi con racconti personali e ha incitato tutto il pubblico a unirsi al canto perché “cantare insieme fa bene alla salute, è terapeutico, poi si sta meglio”. E così, sulle note delle canzoni eterne di Battisti-Mogol, capaci di unire più generazioni, si è animato, in un “canto libero” collettivo, tutto il Teatro Carani, recentemente restituito alla città in tutto il suo splendore dopo un importante restauro.

La chiusura vera e propria del 27mo Festival Internazionale Abilita Differenti sarà l’evento “Team Ballo” il 4 giugno alle 21,00 al Bistrò 53 a Carpi ma, approfittando del pubblico delle grandi occasioni presente a Sassuolo, Sergio Zini, presidente della Cooperativa Nazareno, in occasione dei ringraziamenti finali, ha letto il saluto conclusivo del Festival, lanciando il tema per il 2026: “Abbiamo iniziato ballando e abbiamo concluso cantando. Ma questo non significa che siamo così irresponsabili da ignorare il fatto che viviamo tempi difficili: tempi segnati dalla miseria, dalle guerre, dai conflitti sociali, da giovani smarriti e anziani trascurati. Siamo forse degli incoscienti? No, affatto. Siamo uomini e donne che cercano di affrontare quel che ci tocca nella vita con ciò che abbiamo, restando saldi su ciò che dà sicurezza. Siamo passati attraverso le storie dei nostri ragazzi preoccupati per il futuro, quelle di don Claudio e dei suoi giovani; abbiamo visto come il teatro dia voce a chi non riesce a parlare, ci siamo confrontati con il fenomeno delle baby gang e con la ricchezza della neurodiversità; ci siamo stupiti delle meravigliose opere di Suresh e dei maiali volanti di Tommy. Perché la vita è complessa, e non si lascia ridurre alle semplificazioni del denaro, del sesso, del potere. Non si esaurisce nella logica del bene contro il male, del politicamente corretto o del culto degli influencer. Non siamo item o risultati di algoritmi creati da plutocrati narcisisti. Siamo esseri umani -uomini e donne semplici -che si danno da fare per costruire quelle due o tre relazioni autentiche che danno senso alla vita. Anime alla ricerca, mosse dalla forza scandalosa del desiderio. E se sapremo ospitare il desiderio che nasce in noi davanti alla bellezza, allora si aprirà uno scenario nuovo, pieno di speranza, capace di ridare dignità a ogni persona.

“Desideri Infiniti, Visioni Altére”: questo sarà il titolo della 28ma edizione del Festival Internazionale delle Abilità Differenti”.