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Dalla Regione arriva una ‘spinta’ a certificare sia la regolarità retributiva e contributiva che la riduzione del divario di genere

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Promuovere la cultura della legalità del lavoro e della responsabilità sociale d’impresa. Contrastare il lavoro sommerso promuovendo il rispetto delle normative in materia e la legislazione sociale. E poi favorire l’adozione di misure concrete, da parte dei datori di lavoro, per ridurre il divario di genere nelle imprese, a partire dalle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale e di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze e alla tutela della maternità, così da ottenere la ‘certificazione della parità di genere’.

Sono gli obiettivi di due bandi della Regione, che ha stanziato complessivamente 1 milione di euro, a sostegno di imprese e liberi professionisti che operano in Emilia-Romagna. L’intervento è stato proposto dal vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla e dall’assessora regionale alle Pari opportunità, Gessica Allegni.

I bandi, che saranno gestiti da Unioncamere Emilia-Romagna, aprono entrambi nel mese di luglio 2025.
La prima iniziativa, per la regolarità dei contratti di lavoro, ha una dotazione finanziaria di 100mila euro e resterà aperta fino al 31 dicembre 2026.
La seconda iniziativa, sull’accompagnamento alla certificazione della parità di genere, ha una dotazione finanziaria di 900mila euro e sarà aperta fino al 31 ottobre 2025, con la possibilità di una sua riattivazione nel caso in cui non venissero utilizzate tutte le risorse finanziarie.

Le domande di contributo dovranno essere presentate utilizzando le piattaforme digitali messe a disposizione da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese potranno presentare la domanda di contributo per entrambe le misure agevolative, ma non sono previsti contributi per il mantenimento della certificazione già ottenuta.

Le misure
Previsto un cofinanziamento per l’ottenimento della conformità dei contratti d’impiego, che attestano la regolarità retributiva e contributiva dei datori di lavoro. Il contributo regionale copre fino al 25% dei costi dei diritti di segreteria e fino al 90% dei costi del professionista che gestisce la pratica, con un limite di 4mila euro. Sarà agevolato l’ottenimento delle asseverazioni ottenute nel periodo 1° gennaio 2025 – 31 dicembre 2026.

Il secondo bando prevede il cofinanziamento per l’acquisizione di servizi di assistenza tecnica e accompagnamento e per la certificazione della parità di genere, rilasciata in base alle prassi di riferimento emanate dall’ente italiano di normazione (Uni), che forniscono le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere nelle organizzazioni. Il contributo regionale copre l’80% della spesa ammessa, con un limite massimo di 12mila euro.