“In merito al dibattito aperto sulla stampa riguardo agli aeroporti dell’Emilia-Romagna e alle polemiche sull’aeroporto Bologna, come FIT CISL EMILIA ROMAGNA registriamo con stupore e rammarico quanto il fattore lavoro, vale a dire tutte le persone impiegate negli scali, sia completamente ignorato dalle forze politiche e istituzioni che parlano di aeroporti regionali.
Ricordiamo che solo lo scalo di Bologna conta come addetti al trasporto aereo più di 1400 dipendenti, numero che arriva a 3500 se si considerano tutte le attività di filiera presenti nel sito.
Nel corso del dibatto e delle successive polemiche, il termine “investimenti” è di certo tra i più citatati, e ciò è legittimo e opportuno in un’ottica che guardi allo sviluppo, purché qualsiasi piano industriale e/o riassetto futuro degli scali aeroportuali regionali non metta minimamente in discussione non solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche le condizioni la qualità stessa del lavoro.
LA FIT CISL, insieme agli altri sindacati di categoria, anche in situazioni molto complesse, come il periodo della pandemia o la repentina crescita successiva, ha dimostrato sempre con i fatti la massima disponibilità, ma sempre a garanzia della tutela e della continuità occupazionale, un precondizione, quest’ultima, ineludibile in ogni trattativa.
Ad oggi solo l’Aeroporto di Bologna ha raggiunto quasi 12 milioni di passeggeri, con la prospettiva futura, dichiarata dallo stesso presidente della Regione Michele de Pascale, di puntare all’ambizioso risultato di 20 milioni di viaggiatori nell’ambito del sistema aeroportuale regionale.
In virtù di questo, se esiste un piano strategico complessivo per gli aeroporti dell’Emilia-Romagna – come dichiarato – e si vuole costruire un’alleanza tra istituzioni, in quell’alleanza occorre comprendere non solo le aziende aeroportuali ma anche e soprattutto le parti sociali, che rappresentano tutte quelle lavoratrici e lavoratori, il volano indispensabile per raggiungere questi ambiziosi obiettivi.
Per questi motivi la FIT CISL chiede di aprire immediatamente un confronto con la Regione Emilia-Romagna. E’ impensabile e ingiusto che le parti sociali restino fuori dalla discussione su un tema non solo delicato e strategico per i trasporti di questa regione, ma anche per lo stesso destino dei lavoratori e delle loro famiglie”.
SEGRETARIA FIT CISL ER