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Parità di genere: la Regione conferma anche per il 2025 l’impegno per il Reddito di libertà

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Parità di genere: la Regione conferma anche per il 2025 l’impegno per il Reddito di libertàLa Regione Emilia-Romagna conferma anche per il 2025 il proprio impegno per garantire il Reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza. E lo fa con stanziando 1,3 milioni di euro dal bilancio regionale, risorse che vanno a integrare e a incrementare i 763mila euro assegnati dal Governo, già interamente esauriti. Grazie a questo ulteriore finanziamento, sarà possibile dare risposta a oltre 200 nuove richieste e garantire complessivamente il contributo a più di 450 donne su tutto il territorio regionale.

Dal 2022, anno in cui la misura è diventata pienamente operativa, la Regione ha stanziato complessivamente oltre 4,3 milioni di euro, che si sono aggiunti ai fondi nazionali permettendo di pagare oltre la metà delle domande presentate.

“Rinnoviamo il nostro impegno per il Reddito di libertà perché vogliamo continuare a offrire un sostegno concreto alle donne che stanno affrontando il difficile percorso di uscita dalla violenza, per aiutarle a riconquistare la propria autonomia– afferma l’assessora alle Pari opportunità, Gessica Allegni –. È un intervento che da solo non può risolvere tutte le difficoltà, ma rappresenta un aiuto reale in una fase delicata, in cui è fondamentale poter contare su un supporto economico per affrontare spese necessarie come l’alloggio, le utenze, la formazione o la cura dei figli. Per questo, anche nel 2025, confermiamo con convinzione il contributo regionale, che integra e rafforza le risorse nazionali, ormai esaurite, raddoppiando così il numero delle donne beneficiarie: vogliamo e dobbiamo dare risposte a chi si trova in una situazione di forte fragilità”.

Come funziona il Reddito di libertà

Il Reddito di libertà è un assegno mensile fino a 500 euro destinato alle donne vittime di violenza che si trovano in una situazione di difficoltà economica e sono seguite da un Centro antiviolenza riconosciuto.

Cumulabile con altre misure di sostegno, come ad esempio il reddito di inclusione, viene erogato dall’Inps in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità, pari complessivamente a 6mila euro. Tra le spese che possono essere coperte anche quelle per l’istruzione e la formazione dei figli minori.