Una formazione del personale adeguata e completa, un basso rischio di molestie sul lavoro e un sistema “strutturato in modo adeguato e in via di crescita” in grado di garantire una gestione corretta delle politiche di parità di genere nel proprio contesto lavorativo.
Questo in sintesi il giudizio con cui Rina, ente attivo in oltre 70 Paesi, per il terzo anno consecutivo ha confermato ad Emil Banca la certificazione della conformità alla normativa UNI/PdR 125:2022, la prassi che definisce i temi da trattare per supportare l’empowerment femminile all’interno dei percorsi di crescita aziendale, evitando stereotipi e discriminazioni per una cultura aziendale sempre più inclusiva.
E proprio per “combattere i tabù e creare un ambiente di lavoro più equo e attento ai bisogni di tutti e tutte”, dalle scorse settimane nelle toilette delle sedi della BCC sono disponibili dei sacchetti contenenti una fornitura di assorbenti a disposizione delle colleghe che ne abbiano necessità.
Non assorbenti comuni ma, in un’ottica di Sostenibilità, assorbenti ipoallergenici realizzati in 100% cotone organico dalla società This Unique, all’interno di sacchetti prodotti con stoffe riciclate dalla cooperativa sociale Siamo Qua che promuove il reinserimento lavorativo delle detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna.
“Lo facciamo perché il ciclo mestruale non deve essere fonte di imbarazzo o disagio, soprattutto nei luoghi di lavoro, perché il rispetto parte dalle piccole cose e perché ogni gesto può generare un cambiamento”, è scritto nella news interna.
Questo progetto sul Confort femminile segue importanti azioni messe in campo dalla Bcc per il benessere del personale, da un piano welfare aziendale strutturato e flessibile, all’attivazione di 10 giorni di smart working al mese, fino alle 30 ore di permessi aggiuntivi per genitori con figli di età inferiore ai 15 anni, caregiver o per accompagnare familiari alle visite mediche.
Emil Banca, Bcc attiva in tutta Emilia con circa 100 filiali e oltre 730 collaboratori, ha ricevuto la prima certificazione sulla parità di genere nel 2022. Da allora, ad ogni “riesame” annuale da parte dell’ente certificatore, ha sempre migliorato le proprie prassi, recependo e mettendo in pratica le raccomandazioni che di anno in anno le venivano segnalate.
“Abbiamo iniziato a lavorare sulla Parità di genere nel 2022 inserendo questo e altri temi legati all’Agenda Onu 2030 nel nostro Piano di Sostenibilità per poi integrarlo nel Piano Strategico della Banca. Questo significa che oggi – spiega il direttore generale, Matteo Passini – colmare il gender gap per noi è un obiettivo strategico, misurato e verificato semestre dopo semestre. Da un punto di vista materiale, in questi tre anni – ha aggiunto il direttore – abbiamo nominato due nuove dirigenti (su 7 totali), le donne nei ruoli di responsabilità stanno crescendo e stiamo definendo percorsi di sviluppo equi ed inclusivi”.