Sono 41 i casi accertati di Chikungunya in provincia di Modena. Si tratta di 16 uomini e 25 donne, compresi tra i 14 e i 98 anni. Nessuno è in gravi condizioni di salute. Il Comune principalmente coinvolto è Carpi (36 casi ad oggi) a cui si aggiungono i Comuni di Modena, San Prospero, Concordia sulla Secchia e Soliera (frazione di Limidi).
I casi di Modena e Soliera sono da considerarsi non più a rischio di trasmissione del virus alle zanzare.
In particolare, i casi emersi a Carpi sono anche legati ad una ricerca attiva, grazie all’attività di prelievo e ad una sensibilizzazione dei cittadini e del personale sanitario.
Dall’indagine epidemiologica condotta fino ad oggi, ancora in fase di svolgimento, i contagiati non sono rientrati da viaggi all’estero, tranne il caso residente a Modena.
Come accade sempre per i casi di Chikungunya, ma anche Dengue e Zika, il servizio di Igiene Pubblica è in costante contatto coi Comuni coinvolti (sia di residenza che di lavoro dei casi), che hanno già avviato o intensificato gli interventi di disinfestazione straordinaria, sia adulticidi che larvicidi, così come previsto dal Piano regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi 2025.
L’azione ha l’obiettivo di mantenere circoscritti e sotto controllo eventuali nuovi contagi.
Per informare i cittadini, l’Ausl ha inoltre attivato una sezione dedicata del proprio sito https://www.ausl.mo.it/come-fare-per/zanzare-mosquitos-pappataci-insetti-infestanti/chikungunya-virus/ , con risposte a quesiti specifici relativi alle azioni in campo in questo periodo, così da agevolare nella comprensione e nelle giuste azioni anche chi rientra dalle ferie. Si invitano inoltre tutti i cittadini a collaborare con gli addetti dei comuni che si recano sul posto per attività informative e di disinfestazione mirata, finalizzate a contenere la presenza di zanzare potenzialmente infette.
La prevenzione dei cittadini
Viste le piogge delle ultime ore, diventa fondamentale ripetere i trattamenti larvicidi nelle aree private, di competenza dei cittadini, e pubbliche, di competenza dei Comuni: i trattamenti, infatti, servono a combattere le zanzare nella loro fase larvale, ovvero quando sono ancora nell’acqua, prima che diventino adulte e capaci di volare e pungere. Agendo sulle larve, si riduce la popolazione di zanzare adulte e quindi sia il rischio di punture, sia il rischio che queste possano pungere una persona infetta e, infettandosi a loro volta, trasmettere la malattia ad altre persone. In particolare, dopo piogge intense, è necessario rinnovare i trattamenti in tombini, caditoie, griglie di scarico e altri luoghi dove si accumula acqua stagnante.
In particolare, una pioggia prolungata può diluire la concentrazione del principio attivo, riducendone l’efficacia. In alcuni casi, il flusso d’acqua generato dalla pioggia può arrivare ad eliminare anche completamente il prodotto larvicida dal tombino o dalla caditoia.
Per questi motivi è fortemente consigliato ripetere il trattamento larvicida dopo ogni precipitazione abbondante, anche se l’indicazione generale è di applicarlo ogni 2-4 settimane in base la tipo di prodotto utilizzato: la frequenza esatta, infatti, dipende dalle tipologie di prodotto larvicida e dalle condizioni ambientali, per questo è opportuno seguire le indicazioni sull’etichetta.
Carpi: azioni integrate
Proseguono intanto le altre azioni dell’Ausl di Modena per rintracciare eventuali nuovi casi di infezione sul territorio, importanti per individuarne e circoscriverne il più possibile la diffusione: in particolare, l’Ausl rinnova l’invito ai residenti di Carpi che da inizio luglio abbiano manifestato sintomi compatibili con la Chikungunya (febbre e artralgie) e/o che abbiano effettuato viaggi recenti in zone endemiche (Sud-Est Asiatico, Africa, America Centrale e Meridionale, subcontinente indiano, Oceania), a sottoporsi ad un prelievo del sangue e all’analisi delle urine per la ricerca di positività alla malattia.
A riguardo, i cittadini che rientrano nella casistica sopra indicata potranno recarsi in libero accesso dalle 08 alle 10 presso il Centro prelievi di Carpi, in piazzale dei Donatori di Sangue 3, tutte le mattine fino al 30 agosto (esclusa domenica 24 agosto).
Sarà necessario portare con sé le urine già raccolte nell’apposita provetta, ritirabile presso le Farmacie Territoriali, e la tessera sanitaria. Si specifica che, qualora fosse necessario, l’appuntamento verrà riprogrammato direttamente dal Centro prelievi.
Dall’avvio dei prelievi lo scorso martedì 19 agosto, sono state 39 le persone che si sono presentate al centro prelievi di Carpi ad oggi, di cui 8 risultate positive alla Chikungunya.
Tra le altre azioni che mirano a circoscrivere ulteriormente la diffusione della Chikungunya, è prevista la raccolta di campioni di zanzare che vengono analizzate per individuare la presenza dell’infezione, ma anche per verificare l’efficacia dei trattamenti effettuati. Dalle ultime raccolte è emerso che le positività sono diminuite, segno che i trattamenti hanno avuto effetto, ma l’infezione è ancora presente, per questo motivo è importante la collaborazione dei cittadini sia per quanto riguarda l’azione larvicida nelle aree private che la messa in atto delle buone pratiche per evitare di essere punti dalle zanzare.
L’infezione da Chikungunya
La Chikungunya è una malattia virale, trasmessa attraverso la puntura delle zanzare tigre, caratterizzata da esordio acuto di febbre e forti dolori articolari e muscolari tali da limitare le attività quotidiane. La malattia non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta.
Normalmente i sintomi compaiono da 3 a 12 giorni dopo la puntura di zanzara (mediamente circa 3-7 giorni).
I sintomi più comuni sono:
– febbre improvvisa
– forti dolori articolari e muscolari
– mal di testa
– cambiamento nel colore e nell’aspetto della pelle (ad es. gonfiore, arrossamento, prurito, dolore, bolle o placche)
– stanchezza.
Il periodo durante il quale il virus è trasmissibile attraverso la puntura della zanzara va da circa 2 giorni prima dell’esordio dei sintomi a circa 7 giorni dopo l’insorgenza della sintomatologia (fase viremica). In questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Come si previene
La misura preventiva più efficace contro la Chikungunya consiste nell’evitare di essere punti dalle zanzare. Non esiste un trattamento specifico per la Chikungunya e, nella maggior parte dei casi, le persone guariscono completamente in 2 settimane.
Cosa fare in caso di sintomi
Se si hanno sintomi in atto, soprattutto dopo aver effettuato un viaggio nelle zone endemiche per Chikungunya (Sud-Est Asiatico, Africa, America Centrale e Meridionale, subcontinente indiano, Oceania), il cittadino è invitato a contattare il suo medico di medicina generale, che valuterà se è necessario approfondire con esami del sangue specifici e delle urine e seguire le indicazioni comportamentali per prevenire le punture di zanzare.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio igiene pubblica:
- per telefono, al numero 800 90 90 41 dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi) ore 8.30-14.00
- per e-mail, all’indirizzo infovaccinazioni@ausl.mo.it
Prevenire e proteggersi dalle zanzare: come fare
Alle zanzare basta pochissima acqua stagnante per depositare le uova e riprodursi ed è quindi necessario eliminare tutti i possibili ristagni d’acqua (es. bidoni, pneumatici, sottovasi, arredi da esterno, giochi per bambini) e usare i prodotti larvicidi con la periodicità indicata in etichetta o comunque dopo una pioggia, fino alla fine di settembre, nei tombini e in tutti gli altri eventuali depositi permanenti di acqua. È importante anche tenere sfalciata l’erba di prati e giardini e rimuovere gli sfalci. All’interno della propria abitazione continuare ad adottare accorgimenti quali zanzariere, utilizzando elettro emanatori o zampironi ma sempre con le finestre aperte, proteggere la pelle con repellenti cutanei (certificati) e indossare indumenti che coprano braccia e gambe e di colore chiaro, evitando creme profumate o profumi.