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Giovani, via libera dalla Giunta regionale ai ‘Patti digitali’

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Giovani, via libera dalla Giunta regionale ai ‘Patti digitali’Sì alla tecnologia, ma nei tempi e nei modi giusti costruendo insieme le regole. Anzi i Patti digitali, un nuovo modello di intervento sociale dal basso che coinvolgerà famiglie, scuole, istituzioni e altre realtà educative territoriali dell’Emilia-Romagna. E che ha avuto l’approvazione della Giunta regionale, nell’ultima seduta.

Nati dal confronto con i professionisti e le famiglie agli Stati generali dell’Infanzia e dell’Adolescenza, evento voluto e organizzato dalla Regione lo scorso maggio, i Patti digitali fanno parte del pacchetto di azioni che l’assessorato al Welfare, Scuola e Politiche per l’infanzia ha deciso di mettere in campo per i ragazzi e le ragazze; con iniziative che li vedono protagonisti, tra cui le domeniche detox, una giornata offline che, dopo l’avvio il 12 ottobre, si ripeterà ogni mese fino a maggio 2026.

Il progetto ha l’obiettivo di promuovere una nuova cultura del digitale, utile sia a sviluppare competenze indispensabili nell’uso delle tecnologie e nell’esercizio dei propri diritti, sia a proteggere la salute, in particolare dei giovani e dei bambini, per accompagnarli verso un uso più consapevole degli strumenti tecnologici.

“Questo metodo, ormai diffuso nel nostro Paese, prevede un ingaggio diretto delle famiglie, per creare alleanze educative che abbiano come scopo il benessere digitale- spiega l’assessora al Welfare, Scuola, Politiche per l’infanzia e Terzo settore, Isabella Conti-. Sono alleanze necessarie e non più rinviabili, perché i numeri del malessere giovanile causato anche dall’uso dei dispositivi elettronici sono allarmanti. Tutti insieme, istituzioni, scuola, famiglie, educatori, ragazzi e bambini, possiamo costruire una comunità più consapevole e provare ad invertire la rotta”.

Il metodo di cui la Regione ha deciso di avvalersi è quello messo a punto dall’Associazione MEC ETS, che ha promosso la rete dei Patti Digitali, nata nel 2022 grazie al lavoro di Università degli Studi di Milano-Bicocca, Associazione Media Educazione Comunità (MEC), Associazione AIART Milano e Associazione Sloworking. Partita da due esperienze pilota, una a Gemona del Friuli e l’altra a Vimercate, in Lombardia, si è ampliata notevolmente in questi anni e oggi conta più di 160 esperienze e gruppi di genitori costituiti in tutta Italia, a cui si sommano decine di scuole e di amministrazioni locali e regionali che hanno aderito in vari modi. Ciascuno dei gruppi di genitori si incontra, discute e decide, per esempio, un’età condivisa per consegnare ai bambini uno smartphone personale, o come rispettare insieme la norma nazionale sull’età minima di accesso ai social; e ancora, i gruppi forniscono precise indicazioni circa l’accesso ai social media e stabiliscono orari e luoghi di utilizzo degli schermi in famiglia, oppure, attraverso l’attivazione di percorsi e occasioni di formazione, lavorano per aumentare le competenze digitali di genitori e bambini.

I Patti digitali in Emilia-Romagna

Sono cinque gli obiettivi dei Patti: potenziare la consapevolezza e le competenze delle famiglie e contrastare l’isolamento familiare con la creazione di alleanze genitoriali, i Patti appunto, promosse e sostenute dai Centri per le famiglie della Regione Emilia-Romagna; sostenere le competenze genitoriali nell’ambito del digitale, sia dal punto di vista educativo che tecnico, in tutto il territorio. E ancora, creare reti di gruppi di genitori e comunità di pratiche che condividano obiettivi comuni ma anche una serie di azioni legate alla promozione del benessere digitale; sensibilizzare ed attivare gli attori della Comunità educante (pediatri, educatori, operatori di nidi, insegnanti di scuole dell’infanzia, bibliotecarie, parrocchie e associazioni sportive); promuovere il tema dell’educazione digitale all’interno dell’agenda politica a livello delle Amministrazioni comunali.

Tra le azioni, la formazione specifica per operatori dei Centri per le famiglie, i coordinatori pedagogici e altre figure educative a partire da fine 2025; nove iniziative territoriali nel 2026 per sostenerne la diffusione, sul tema dell’educazione digitale, uno per ogni capoluogo di Provincia, da organizzare in collaborazione con le Amministrazioni Locali per approfondire l’impatto del digitale nella vita delle persone e aumentare la consapevolezza e il pensiero critico promuovendo una educazione digitale diffusa a tutti i livelli.