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Presentato stamattina in Cgil il 17° Osservatorio Economia e Lavoro in provincia di Modena

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Presentato stamattina in Cgil il 17° Osservatorio Economia e Lavoro in provincia di ModenaNonostante la crescita del PIL mondiale del 2024, i conflitti armati e le tensioni geopolitiche si riverberano nell’economia mondiale generando un futuro di profonda instabilità. Va poi sottolineata la dimensione ambientale, scenario di eventi calamitosi straordinari: il cambiamento climatico, frutto di interventi antropologici distruttivi, non può essere ignorato.

In questo quadro, la crescita del valore aggiunto in provincia di Modena (+0.7%) dovrebbe essere nell’anno in corso sostanzialmente allineata a quella media regionale (+0,6%), così come già avvenuto nel 2024 (rispettivamente +0.3% e +0.2%). I settori che hanno contribuito a questo risultato sono quello dell’agricoltura (andamento altalenante, +17% nel 2024) e quello delle costruzioni (+1.9%). I rimanenti macrosettori manifestano evidenti difficoltà: -0,2% Industria in senso stretto, +0,1% per i servizi. Perdura, per il settore dell’industria in senso stretto, una crisi che coinvolge ordini, fatturato e produzione dal primo trimestre 2023 e che secondo l’indagine congiunturale di fonte Unioncamere insisterà anche nei primi trimestri del 2025. Segno negativo anche per le vendite nel 3° trimestre 2024 dopo un biennio in crescita.

Le esportazioni modenesi nel 2024 registrano un calo (-1,7%), che potrebbe aggravarsi per effetto dei dazi imposti dal governo statunitense; gli USA rappresentano il 17,1% del totale delle esportazioni e oltre la metà di queste sono autoveicoli (53%), seguita dalle piastrelle (10,8%). Cala (-70) il numero di imprese nell’ultimo biennio: la serie storica restituisce un quadro di calo costante dal 2011. La decrescita interessa soprattutto le imprese artigiane, le ditte individuali e le società di persone. Al contrario, crescono le società di capitali (+2,5% nel 2024). Dal punto di vista settoriale gli andamenti più negativi sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio (-278 imprese) e dell’industria manifatturiera (-190, dopo la perdita di 314 dell’anno prima), crescono invece le imprese nel campo delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+ 136 imprese).

I flussi turistici superano ampiamente i livelli 2019 e 2023. Cresce la quota di turisti stranieri, soprattutto nel capoluogo; seguono, come mete, Formigine e Maranello. I dati, tuttavia, differiscono da comune a comune. Uno dei cambiamenti più significativi riguarda l’aumento dell’offerta di posti letto in “alloggi gestiti in forma imprenditoriale” (+43,4% solo nel 2024).

Subisce una contrazione l’occupazione (dati Istat) in provincia: -4.000 occupati (pari al -1,2%); cala, tuttavia anche il numero dei disoccupati, poco più di 4.000 unità (-22,3%). Lo spostamento più rilevante riguarda l’aumento degli inattivi: +11.500 (+4,4%, soprattutto donne). La riduzione dei disoccupati non è dovuta dunque ad un loro passaggio nella schiera degli occupati, ma piuttosto ad un loro abbandono del mercato del lavoro. I tassi del mercato del lavoro confermano gli andamenti sopra evidenziati. Vale la pena sottolineare la dissonanza dei tassi maschili e di quelli femminili: se gli uni calano, gli altri crescono, e viceversa.

Risulta, anche in questa edizione, in crescita il lavoro dipendente; mentre i dati Siler confermano come tipologia di assunzione più diffusa quella del contratto a tempo determinato. I saldi tra attivazioni e cessazioni a fine anno danno però sempre un esito positivo per i contratti a tempo indeterminato e negativo per le altre tipologie contrattuali, in particolare grazie alle trasformazioni che avvengono durante o al termine dei contratti a tempo determinato o di apprendistato. Crescono gli occupati in agricoltura (47,5%), nel commercio (+13,3%), mentre calano gli occupati nelle costruzioni (-19,3%), negli altri servizi (-7,6%) e nell’industria in senso stretto (-0,8%). Risulta in aumento il ricorso alla Cassa Integrazione negli ultimi mesi del 2024 e nei primi mesi del 2025, ed è soprattutto il settore meccanico a registrare l’impennata maggiore.

La media provinciale retributiva giornaliera nei settori privati non agricoli è stata nel 2023 di 106,9€ (dati Inps). La retribuzione operaia resta, benché in crescita del 2,5%, pari a circa un sesto rispetto a quella del dirigente. Continua inoltre ad allargarsi la forbice tra la retribuzione degli operai e quella degli impiegati. La retribuzione media giornaliera va dai 49,9€ del personale domestico convivente ai 172,4€ delle attività finanziarie e assicurative.

La retribuzione annua dei dipendenti privati è stata in media di 28.834€, con un aumento del 3,0% rispetto all’anno precedente; i dipendenti pubblici hanno avuto una retribuzione media più alta (32.800 euro), ma con una crescita molto inferiore rispetto al 2022 (+0,9%). Lavoratori domestici e operai agricoli hanno avuto aumenti retributivi maggiori, ma partendo da valori molto più bassi. In base ai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2024, il reddito imponibile medio della provincia di Modena è pari a 25.618€, con una crescita del 4,4%. Giova ricordare che nel 2022 e 2023 l’inflazione, misurata attraverso l’indice NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività) della provincia di Modena, è stata rispettivamente pari a 8,3% e 5,7%. Si tratta comunque del terzo valore più alto tra le province emiliano-romagnole, dopo quelli di Bologna (26.780€) e Parma (26.354€).

La popolazione cresce di 2.625 unità, per un totale nel 2025 di 711.214 abitanti modenesi. Sono i distretti di Carpi, Castelfranco Emilia e Vignola a trainare la crescita. Da un punto di vista anagrafico cresce la popolazione nelle fasce di età 15-29 (+2.050) e over 60 (+3.996), mentre calano tutte le altre. Continuano tendenze di invecchiamento della popolazione: i grandi anziani rappresentano il 12,7% della popolazione, e risulta in crescita l’indice di vecchiaia, soprattutto nei distretti montani della provincia. In crescita il numero dei nuovi nati, in calo il numero dei decessi: tuttavia, il saldo naturale è negativo anche quest’anno. Saldi migratori positivi sia interni che esterni (seppure in calo).

La popolazione straniera ammonta a 99.062 (+2.001 unità) ed è pari al 13,9% del totale dei residenti, con picchi di incidenze nei comuni di Spilamberto, Camposanto e Vignola. Sono gli stessi comuni che afferiscono a distretti i cui dati sull’invecchiamento sono più contenuti, per via di una composizione anagrafica della popolazione straniera più giovane. I paesi di cittadinanza principali sono di estrazione europea (quasi il 40%).

Nel corso del 2024 è proseguito l’innalzamento delle temperature già osservato da diversi anni. Il comune di Finale Emilia registra la temperatura media annua più elevata (15,3°), seguito da Modena (15,2°). Sul versante opposto è Pievepelago a confermarsi come il comune con la temperatura media più bassa (9,8°). Sono i comuni dell’Appennino a registrare gli scostamenti più alti rispetto alle temperature medie del trentennio 1991-2020: Fanano, Lama Mocogno, Montecreto, Polinago e Riolunato hanno avuto temperature medie più alte di 1,8°.

In provincia di Modena nel 2024 l’inquinamento da polveri sottili ha segnato un relativo peggioramento: la concentrazione media annua è rimasta nei limiti di legge; tuttavia, un paio di stazioni di rilevamento (stazione di Carpi e Via Giardini a Modena) hanno registrato un numero di sforamenti annui del limite di 50 μg/m3 ben superiore alla soglia di 35 prevista dalla legge.