L’avvio della cosiddetta “fase esecutiva” della Bretella Campogalliano-Sassuolo, con espropri e taglio della vegetazione già in corso, conferma tutte le preoccupazioni sollevate in questi anni dal Movimento 5 Stelle, e cioè che si procede con un’opera vecchia, inutile e sbagliata, mentre restano irrisolti i nodi sulla concessione A22 e sui rilievi ancora aperti a livello europeo, che potrebbero tradursi in un pesantissimo danno economico per il territorio di Modena, per la Regione e per lo Stato.
La Bretella viene presentata come infrastruttura strategica per il distretto ceramico, ma nella realtà scarica solo costi e impatti su cittadini, ambiente e finanza pubblica. Parliamo di circa 15 chilometri di nuova autostrada che sorgeranno dove oggi ci sono case, campi e alberi secolari, con espropri di abitazioni e terreni, la distruzione di circa 10 ettari di bosco, l’abbattimento di 174 alberi e oltre 4 chilometri di siepi, un patrimonio di verde prezioso per la qualità dell’aria e per la sicurezza idraulica di un’area già fragile, oasi naturali come i Laghi Curiel e l’Oasi del Colombarone, considerate da chi le vive un vero paradiso di biodiversità, sport all’aria aperta e socialità.
In uno dei territori più inquinati d’Europa, scegliere di aumentare traffico su gomma, rumore ed emissioni significa andare nella direzione opposta rispetto alla transizione ecologica e agli impegni assunti sulla neutralità climatica. Mettere sotto pressione questi ecosistemi con una nuova infrastruttura autostradale significa compromettere un equilibrio costruito in anni di lavoro, volontariato e investimenti pubblici. A questo si sommano gli impatti sociali e abitativi, con famiglie che rischiano di vedere quartieri esposti a inquinamento atmosferico e acustico, una qualità della vita destinata a peggiorare.
Tutto questo mentre non c’è alcuna certezza sulla solidità giuridica e finanziaria della concessione autostradale collegata all’opera. I rilievi dell’Unione europea sulla A22 e sulla procedura di affidamento mettono in dubbio l’intero impianto su cui si regge la bretella, e insistere con cantieri e interventi irreversibili in questa situazione significa esporre il territorio a un potenziale contenzioso miliardario e a una lunga stagione di incertezze, con il rischio concreto di ritrovarsi con un’infrastruttura a metà, devastazioni ambientali compiute e nessuna reale utilità pubblica.
Se l’obiettivo dichiarato è potenziare la competitività del distretto ceramico e migliorare la logistica, la risposta non può essere l’ennesima colata di asfalto. È necessario investire con decisione sul trasporto ferroviario delle merci, sfruttando e potenziando lo scalo di Marzaglia e le infrastrutture già esistenti, collegando in modo efficiente il distretto ai grandi corridoi europei e agli interporti, riducendo il numero di camion sulle strade. Allo stesso tempo bisogna offrire alle persone una vera alternativa all’uso dell’auto privata, migliorando il servizio ferroviario regionale, creando nuove fermate nei quartieri produttivi e residenziali e integrando bus, treni e mobilità dolce in un sistema moderno e capillare.
Il futuro della mobilità in Emilia-Romagna non può essere fondato sul consumo di suolo, sulla frammentazione del territorio agricolo e naturale, sulla penalizzazione di chi abita lungo i tracciati autostradali. Un territorio davvero competitivo è quello che protegge le proprie risorse ambientali, garantisce sicurezza e qualità della vita, rende facile muoversi senza auto, tutela le case e i beni comuni anziché sacrificarli a progetti nati decenni fa e mai aggiornati.
Per queste ragioni è necessario sospendere ogni attività sul campo legata alla Bretella Campogalliano-Sassuolo fino a quando non sarà fatta piena chiarezza sulla concessione A22, sulla sostenibilità economico-finanziaria dell’opera e sulla sua effettiva utilità pubblica, avviando nel frattempo un percorso trasparente con Regione, cittadini, amministrazioni locali e distretto produttivo per definire soluzioni alternative basate sul ferro, sulla logistica intelligente e sulla riduzione del traffico su gomma.
(Lorenzo Casadei – Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle)




