Il Comune di Reggio Emilia, fin dai primi anni dell’applicazione dell’Imposta comunale sugli immobili (Ici), si è posto il problema se equiparare o meno all’abitazione principale la concessione a titolo gratuito della disponibilità di un immobile abitativo ad un soggetto in genere identificato con un parente entro il primo grado (comodato gratuito).
L’equiparazione non era mai stata introdotta poiché tale scelta, ampliando il ventaglio delle agevolazioni, avrebbe dovuto tradursi in un aumento delle aliquote, in particolare quella dell’abitazione principale.
Al contrario si era preferito non aumentare le aliquote decidendo di introdurre aiuti per le categorie più svantaggiate e cioè anziani a basso reddito, persone portatrici di handicap, famiglie numerose o con figli handicappati.
In questo modo si era riusciti, anche con risultati apprezzabili in termini di gradimento delle persone interessate, a creare, pur nell’applicazione di un tributo, una sorta di “rete” a favore di chi poteva realmente essere in difficoltà.
Il Governo Berlusconi ha introdotto come primo atto legislativo l’abolizione totale dell’Ici prima casa.
Cosa è successo? Purtroppo il provvedimento ha di fatto creato sperequazioni fortissime tra Comuni di entrambi gli schieramenti politici.
Ne è conseguito che i Comuni che avevano già nel proprio Regolamento il comodato gratuito assimilato all’abitazione principale sono stati agevolati poiché lo Stato ha formalmente “promesso” il rimborso integrale di quanto non incassato, assimilazioni comprese.
Al contrario gli altri Comuni che come il nostro avevano optato per altri tipi di agevolazioni, si sono visti precludere la possibilità di introdurre questa agevolazione, se non sostenendone interamente il costo.
Quali soluzioni? Non è facile rispondere alla domanda perché a questo punto, in condizioni di Bilancio ed entrate difficili non è possibile l’introduzione dell’assimilazione all’abitazione principale del comodato gratuito perché troppo oneroso.
Per il Comune di Reggio, visto che non abbiamo mai introdotto l’agevolazione e non sappiamo quanti ne sarebbero i beneficiari, si può ipotizzare un numero di futuri richiedenti, anche limitandoci al primo grado di parentela e allo scambio genitori-figli, pari a circa 4.000 soggetti. L’ipotesi è verosimile.
Indicativamente 4.000 richieste darebbero una perdita di 2.000.000 di euro.
Altro aspetto da non trascurare sarebbe sicuramente il moltiplicarsi di false attestazioni di cambi di residenza, situazioni create “ad hoc” per beneficiare comunque delle agevolazioni, anche non spettanti. A questo fenomeno, riportato ampiamente dai quotidiani nazionali perché comune a tutto il Paese, abbiamo potuto assistere già nei mesi scorsi: l’esenzione Ici prima casa ha fatto crescere il numero delle (finte) separazioni.
In questo momento, con la difficile situazione di Bilancio esistente, con le grandi incertezze sui tempi (di cui il Pdl dovrebbe essere a conoscenza invece di ribadire con certezza che i soldi entro dicembre ci saranno restituiti – vedremo!) e sulla reale erogazione da parte dello Stato dei quasi 2.000.000 di euro ancora mancanti, non si riesce certamente ad introdurre il comodato gratuito fra parenti, nemmeno entro il primo grado, poiché le risorse necessarie sarebbero in ogni caso troppo elevate.
Ultima considerazione.
Chi ha uno o più immobili da poter offrire ai parenti entro il primo grado in comodato gratuito, non deve necessariamente essere agevolato dal Comune. Ciò perché costui gode già dell’esenzione sulla propria abitazione, ma soprattutto perché l’introduzione di esenzioni senza limiti di reddito o di numero di proprietà potrebbe indurre l’Ente a distogliere risorse preziose da altri tipi di aiuti o investimenti a favore di fasce deboli della popolazione per darli anche a chi non ha bisogno. Come distinguere, infatti, chi ha un unico appartamento acquistato in più, magari con grandi sacrifici, per il proprio figlio da chi, ad esempio, ha 3 figli e 10 appartamenti di cui tre dati in comodato gratuito e gli altri affittati?
(Liana Barbati, Vicesindaco e assessore al Bilancio Comune Reggio Emilia)