Erano amici dal 1992, gestiva per lei i suoi risparmi (circa 10.000 euro), aveva le chiavi del suo appartamento e da tre-quattro anni le pagava parte dell’affitto, semplicemente per amicizia e nonostante lei avesse un lavoro e un fidanzato. E’ quello che ha raccontato agli inquirenti R.C., il promotore finanziario di 44 anni che all’alba di domenica ha confessato di aver strangolato poche ore prima Marina Gaido, estetista di 41 anni trovata nuda nel bagno della sua casa a Bologna, con evidenti segni di soffocamento sul collo.
Ma la versione dell’uomo – in carcere, accusato di omicidio volontario – lascia dubbi sulla natura dei rapporti fra i due e quindi sul movente dell’omicidio, che potrebbe essere legato a dissensi sulla gestione del denaro che gli era stato affidato, oppure ad un eventuale approccio tentato dal promotore e rifiutato dalla vittima.
R.C. ha ammesso di aver soffocato la donna premendole le mani intorno al collo ma di non ricordare cosa è successo dopo. Come se fosse in trance – ha detto – si é ritrovato in bagno con la donna nuda e il rubinetto del bidet aperto, forse nel tentativo di rianimarla. A chiarire il quadro sarà anche l’autopsia, che probabilmente sarà eseguita domani. Il pm Lorenzo Gestri la affiderà ai medici legali Giuseppe Fortuni e Nicoletta Morganti, gli stessi chiamati sabato per un primo esame sul corpo.
Il promotore, che ha nominato come difensore il fratello Mauro, ha raccontato che sabato pomeriggio era andato dall’amica per una normale visita, e non per un motivo preciso. Ha aggiunto di pagarle parte dell’affitto e che il ‘contributo-affitto’ non era collegato al denaro investito. Nel suo cellulare non sono stati trovati sms ‘compromettenti’ della vittima o a lei rivolti.
Gli inquirenti hanno inoltre sentito il fidanzato dell’estetista, che vive a Bologna. La loro relazione era cominciata da qualche mese e l’uomo era al corrente dell’amicizia con R.C., che però non frequentava.