Home Attualita' L’Ordine dei Commercialisti di Modena commenta le affermazioni del Procuratore Vito Zincani

L’Ordine dei Commercialisti di Modena commenta le affermazioni del Procuratore Vito Zincani

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Alessandro_Clò“Le affermazioni rese dal dottor Zincani impongono una riflessione alla quale siamo tutti chiamati, perché tutti abbiamo a cuore la tenuta del tessuto sociale e la salvaguardia della legalità nel nostro territorio”. Questo è il commento di Alessandro Clò, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Modena, alle dichiarazioni apparse oggi sulla stampa relative all’intervento che il Procuratore capo di Modena, dott. Vito Zincani, ha svolto durante il Forum Italiano per la Sicurezza Urbana tenutosi in questi giorni nella nostra città.

“Per prima cosa – prosegue il dott. Clò – è importante ribadire che i Commercialisti hanno nel loro DNA la cultura della Giustizia, cosa che, ben prima di qualsiasi norma deontologica e comportamentale che presidia la professione, è fondamento della professione stessa. Chiunque può facilmente verificare, a riguardo, quanto costante sia l’impegno svolto dal nostro Ordine per organizzare momenti formativi e di riflessione sul tema delle “regole” (nel senso più ampio del termine) e del loro rispetto, come peraltro lo stesso dott. Zincani ha avuto modo di constatare in una recente occasione in cui è stato nostro ospite davanti ad una platea di oltre 600 Colleghi.

Partiamo da un dato: Il Sole 24 Ore, qualche settimana fa, riportava la notizia secondo cui in tutta Italia nel 2008 le operazioni sospette segnalate da professionisti sono state 169 (di cui 36 segnalate da Commercialisti). Cosa ne dobbiamo dedurre? Forse che i professionisti in Italia sono tutti (senza distinzione di categoria o di area geografica) fiancheggiatori di attività criminali? Oppure che i Commercialisti modenesi sono molto più “attenti” dei loro colleghi, visto che la media delle segnalazioni, pur parlando di numeri irrisori, è significativamente maggiore di quella nazionale?

Io credo che né l’una cosa né l’altra siano le risposte giuste. Siamo fermamente convinti della necessità di cooperare con l’Autorità Giudiziaria per contribuire ad individuare ed affrontare ogni possibile forma criminosa; ho fiducia che le segnalazioni dei professionisti siano numericamente poche perché chi compie attività illegali tende a servirsi di canali diversi rispetto a quelli che gravitano attorno al mondo delle professioni, dove l’essere per la legge rende mentalmente impraticabile l’agire contro di essa. Ciò non esclude, naturalmente, che anche all’interno di un Ordine ci siano professionisti non rispettosi delle regole, ma questi, per loro natura, vivono “defilati” e certo non si preoccupano di fare segnalazioni o di denunciare possibili reati.

E’ nostro interesse, non minore di quello dell’Autorità Giudiziaria, prevenire questi fenomeni. Riteniamo quindi che sia opportuno perseverare in un attento controllo delle operazioni finanziarie e come Ordine continueremo a sensibilizzare i nostri Iscritti al riguardo. Con il tempo sarà poi anche opportuno calibrare la norma che, pur essendo perfettamente centrata sugli obiettivi, denuncia qualche difetto di applicazione. Basti considerare al riguardo che, come denunciato dal Dott. Zincani, su 600 segnalazioni “modenesi” solo 6 hanno portato ad indagini. E’ ragionevole quindi ritenere che sia opportuno modificare la norma stessa, per il bene della collettività, in modo da renderla sempre più incisiva rispetto ai fenomeni che deve e vuole colpire, facendo emergere anche le situazioni di criticità rispetto a professionisti che eventualmente si comportino in modo non conforme alla legalità, e che noi siamo i primi a volere che siano perseguiti”.