Home Attualita' Reggio E.: inaugurata alla Galleria Fontanesi sala dedicata a Marco Gerra

Reggio E.: inaugurata alla Galleria Fontanesi sala dedicata a Marco Gerra

# ora in onda #
...............




sala_marco_guerraInaugurata oggi a Reggio Emilia, presso la Galleria Fontanesi di Palazzo San Francesco, la sala dedicata a Marco Gerra, in cui verrà esposta in modo permanente una selezione delle diciannove opere che compongono la donazione effettuata dalla signora Anna Maria Ternelli Gerra.

La sala Gerra si trova a fianco della sala Ligabue. Al primo piano è stata inoltre inaugurata la mostra Fotografica di Carlo Vannini.

“In attesa di procedere con la riqualificazione dei musei, con questo angolo che raccoglie buona parte delle opere di Marco Gerra, donate dalla moglie ai musei – ha detto il sindaco Graziano Delrio presente all’inaugurazione – vogliamo ricordare questo autore reggiano per la sua attività artistica, ripercorrendo l’opera di una vita nelle sue diverse fasi. Siamo contenti di dare un punto di radicamento alla città, ai giovani e alle scuole, che qui potranno conoscerlo nel suo percorso artistico e capire chi fosse”.

“La riqualificazione come sapete prevedeva oltre a risorse proprie dell’ente comunale un finanziamento statale che però è stato bloccato. Noi abbiamo intenzione di proseguire in questo impegno, con le nostre risorse e, speriamo, anche con la generosità dei reggiani, generosità di cui Anna Maria Ternelli qui presente è un esempio per le molte opere pubbliche cui ha contribuito”.

Le opere esposte ricostruiscono i momenti più significativi della formazione e della produzione artistica di Marco Gerra, a partire dal 1946, quando si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è ancora legato a una pittura figurativa, che abbandona negli anni Cinquanta, facendo registrare la svolta verso l’Astrazione. In questi anni sperimenta un linguaggio legato alla cultura informale e gestuale, incentrando la sua ricerca sull’uso materico del colore. Negli anni Sessanta il suo interesse si focalizza sulle ricerche, già al centro dell’attività artistica di Kandinsky, che riguardano il rapporto tra ritmo musicale e ritmo cromatico. Questo tipo di indagine lo porterà nei decenni successivi alla realizzazione di opere che accostano forme geometriche e campi di colore finalizzati allo stimolo della percezione visiva, fino allo sconfinamento nella terza dimensione. Gli ultimi anni della sua attività uniscono queste tematiche all’uso delle più moderne tecnologie, come la stampa da computer su plexiglass.

Marco Gerra muore nel 2000 e sua moglie Anna Maria Ternelli, in seguito alla mostra antologica organizzata nel 2002 presso i Chiostri di San Domenico, decide di manifestare la sua gratitudine alla cittadinanza con questa donazione.

Al primo piano, la mostra di Carlo Vannini restituisce un personalissimo Atlante di immagini allestito come un percorso parallelo di visita alle collezioni, delle quali egli offre una diversa ed inedita lettura. Abbandonata infatti ogni referenzialità iconica, le immagini di Vannini si spostano in un dialogo fatto di trasversalità, incurante di periodizzazioni storiche e di individuazioni geografiche, ma in cui soprattutto l’arcano confronto tra natura e arte/artificio, intima essenza concettuale dei Musei, sperimenta tutta la sua vitalità.

La mostra è aperta fino al 31 gennaio.