Quattro agenti penitenziari, in servizio al carcere minorile del Pratello di Bologna, hanno ricevuto l’avviso di fine indagine, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, per l’evasione avvenuta il 16 agosto scorso.
Quella domenica B.O., ghanese di 20 anni, fuggì dal penitenziario in cui stava scontando una pena fino al 2017 per aver violenza ad una donna di 54 anni alla stazione di Reggio Emilia nel 2007. Insieme a lui evase anche uno slavo 17enne, in attesa del processo d’appello per scippo, di cui si sono perse le tracce. Il ghanese venne poi arrestato a Milano 11 giorni dopo e ora è nel carcere bolognese della Dozza.
Per la sua evasione la pm della Procura felsinea Antonella Scannellari ha indagato 4 agenti: devono rispondere tutti di falso, uno di loro anche di colpa del custode e omessa denuncia; un altro ha invece la calunnia come ulteriore reato. Due degli indagati, dopo aver ricevuto il 415 bis, hanno già chiesto di essere sentiti dal magistrato.
Secondo la ricostruzione dell’accusa il più anziano quel pomeriggio vide il ghanese e lo slavo che aggredivano un’addetta alla mensa ma si limitò solo a redarguirli invitandoli a tornare nel cortile per proseguire con la loro ora d’aria. Inoltre chiese alla donna di non raccontare nulla di quanto le era accaduto. Col suo comportamento, secondo la pm, favorì l’evasione. Nel suo racconto inoltre ci sarebbe un buco di 20 minuti durante i quali non si sa cosa abbia fatto.
Gli altri tre indagati rispondono di falso perchè, sempre secondo l’accusa, avrebbero redatto relazioni false per coprire il loro collega. Avrebbero raccontato una versione diversa dell’accaduto alla direttrice del carcere, al capo dipartimento della giustizia minorile e al comandante del loro reparto.
Prima della cattura il ghanese, aveva tentato di violentare una donna bulgara di 40 anni nel parco Talon di Casalecchio di Reno. La vittima, che lo ha riconosciuto, si era salvata per l’intervento di un passante che aveva messo in fuga il ghanese. Interrogato dal magistrato ha negato l’aggressione a scopo di violenza e ha spiegato di avere solo tentato di rapinare la donna. Una versione che non collima con quanto effettivamente avvenuto dato che il giovane aveva immobilizzato la 40enne cercando di trascinarla dietro le siepi. Inoltre era poi scappato senza portarle via nulla.