Semplificazione delle procedure burocratiche, per rendere più competitivi i professionisti a livello internazionale e facilitare la vita ai cittadini; istituzione di una Consulta Regionale con Ordini e Collegi professionali e di un tavolo permanente di concertazione; provvedimenti a sostegno dei giovani laureati e diplomati per favorire l’accesso alla professione; sostegno e miglioramento della formazione continua per gli iscritti agli Albi Professionali; istituzione di un Consorzio Fidi a sostegno delle professioni e contrasto alle infiltrazioni della malavita.
Sono questi i temi che i rappresentanti del CUP (Comitato Unitario delle Professioni) di Modena hanno sottoposto ai candidati delle liste modenesi alle prossime elezioni regionali. Un confronto sollecitato dai professionisti modenesi, perché, come ha affermato Pietro Balugani , presidente del CUP e dell’Ordine degli Ingegneri di Modena, “il professionista è il tramite tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione. Proprio per questo motivo vogliamo essere interlocutori degli amministratori, sia ora, in tempo di elezioni, sia in seguito.” “La categoria dei liberi professionisti, oggi, sta cambiando – ha affermato, invece, Claudio Gibertoni, presidente dell’Ordine degli Architetti. Si può parlare, infatti, di una vera e propria categoria economica, che risente della crisi e, pertanto, influisce sulla politica gestionale della pubblica amministrazione”. In tema di semplificazione burocratica, Gibertoni ha, poi, sollevato il problema del valore economico del tempo, che i professionisti “vivono sulla propria pelle” a causa delle infinite lungaggini burocratiche. Un problema sentito da tutti i professionisti, quello della burocrazia, soprattutto nei settori dell’urbanistica e delle costruzioni, con la precisazione che i professionisti, “non chiedono la soppressione delle norme, ma la chiarezza delle stesse”. L’incomprensibilità, infatti, “da un lato si presta a facili interpretazioni, dall’altro, crea propensione alla de-responsabilizzazione dei soggetti coinvolti”.
Per quanto riguarda i rapporti tra Amministrazione e professionisti, Stefano Zanardi a nome dell’ Ordine dei Commercialisti, ha sottolineato come, in Italia, più di 9000 enti locali si avvalgono della collaborazione di professionisti in qualità di revisori, cosa che, invece, non avviene presso l’Ente Regione, Emilia Romagna compresa”.
La parola è poi passata ai candidati delle liste modenesi.
Felice Molinaro, della lista “Sinistra ecologica e Libertà – Verdi” (SEL), ha sostenuto la necessità di una “volontà condivisa” per approdare ad una legge sulla semplificazione delle norme che regolano i rapporti tra pubblica amministrazione, professionisti e cittadini. Per lo stesso motivo, si è detto favorevole all’istituzione di una Consulta, a livello comunale, provinciale e regionale, sempre nell’ottica di favorire la “cittadinanza attiva”. Sostanzialmente d’accordo con il “collega” di lista anche Laura Piretti (SEL), che, sul tema dell’accesso alla professione, ha sottolineato come, a differenza di quanto accade per chi si appresta ad aprire un’impresa, chi avvia uno studio professionale non abbia accesso ad alcun sostegno economico o contributo pubblico. Oggetto delle riflessioni di Piretti anche il divario uomo – donna nella libera professione. Proprio le donne si confermano il “sesso debole” , in quanto escluse dagli ammortizzatori sociali, specie durante e dopo la maternità.
Palma Costi (lista PD) ha sottolineato di avere già un dialogo aperto con le professioni modenesi e, in caso di elezione a consigliere regionale si dice “pronta a lavorare sul tema della semplificazione burocratica”.
Gabriella Alboresi (Lista Federazione della Sinistra), in tema di accesso alla professione ha sostenuto la “necessità di una regolamentazione all’accesso dei giovani laureati” con l’istituzione di contributi minimi per i praticanti. Favorevole anche all’istituzione di un Consorzio Fidi per favorire l’accesso al credito degli studi professionali “che in questo particolare momento di crisi economica si stanno riducendo, rinunciando ad essere competitivi rispetto ai professionisti europei”.
La necessità di semplificare la burocrazia trova d’accordo anche Sergio Basile (Lista IDV), che ha sottolineato come l’imprenditore italiano che intenda aprire un’attività ed investire sul territorio “affoghi in un mare di adempimenti” e che “una proposta regionale sulla semplificazione delle norme possa portare vantaggi a tutti, in primo luogo ai cittadini”. Di “problema culturale” parla Davide Torrini (Lista UDC) a proposito della burocrazia, che avrebbe un “vizio di fondo” . Presuppone, cioè, “che chi intraprende possa potenzialmente commettere reati e vada preventivamente sottoposto a controlli”. “Chi desidera investire sul territorio, portando ricchezza, – ha continuato Torrini – invece, è un partner da agevolare, al fine di velocizzare l’attuazione dei progetti. Per questo, si deve passare da una burocrazia “autorizzativi” ad una “di controllo”, che segue la concretizzazione dei progetti imprenditoriali”.
Sulla formazione continua dei giovani si è basato, invece, l’intervento di Sandra Poppi (Lista Movimento 5 stelle – Beppe Grillo), che ha sostenuto la necessità di “programmare e formare nuove figure lavorative, in grado di sostenere il cambiamento del processo produttivo su cui si basa la nostra economia, con particolare riferimento ai settori delle nuove tecnologie, della bioedilizia e delle energie alternative”.