Pasqua “in bianco” per la montagna italiana: il maltempo ha influenzato negativamente le prenotazioni ed il fatturato. Delusione per chi si aspettava una chiusura “col botto” della stagione invernale: hanno resistito solo le località che hanno offerto shopping, benessere, manifestazioni e promozioni speciali. Pasqua è stata caratterizzata da un decremento del -3,6% delle presenze e da un fatturato di 352 milioni di Euro, pari ad un -4,7% per il complessivo comparto turistico della montagna italiana.
Il tempo ha inciso negativamente sulle attese: le buone previsioni pre-pasquali si sono scontrate con il maltempo, che ha spinto gli italiani a trascorrere la Pasqua a casa. Ci si aspettava di più; sia perché quest’anno la Pasqua è venuta in anticipo rispetto allo scorso anno, sia perché ben il 93% degli impianti ed il 96,5% delle piste erano funzionanti. Purtroppo tutto l’arco alpino è stato colpito dal maltempo, e gli italiani appassionati di sci hanno potuto godere, solo in parte, delle piste ancora innevate.
Solo le destinazioni che da sempre offrono anche altre opzioni – shopping e benessere in primis – hanno ottenuto buone performances. Aiutano anche le manifestazioni – come a Cortina d’Ampezzo i mondiali di curling, che però non hanno permesso alla regina delle Dolomiti di ottenere il tutto esaurito – e le promozioni – ad esempio a Gressoney l’offerta dei pacchetti con skipass gratis.
I dati a consuntivo parlano di un decremento delle presenze pari al -3,6% e di una rispettiva diminuzione del fatturato complessivo dell’economia turistica Pasquale, per le destinazioni montane, del -4,7% a livello nazionale, per complessivi 352 milioni di Euro, di cui 216 milioni per il settore dell’ospitalità, 111 milioni per l’indotto ristorativo e commerciale e 25 milioni per la sola pratica sciistica.
All’interno di queste previsioni – confermate dall’elaborazione di Skipass Panorama Turismo (1)– si notano molte diversità. L’economia turistica delle 28 destinazioni montane sottoposte a monitoraggio indica infatti situazioni di netta divergenza tra le varie Regioni e, all’interno di esse, tra le destinazioni.
Unica regione con dati positivi è la Valle d’Aosta, che segna un +3,5% di presenze ed un incremento di fatturato pari al +1,8%, con buone performances per Gressoney e Courmayeur. Nelle altre Regioni, bene solo Corvara, Madonna di Campiglio e Sella Nevea, oltre ad alcune destinazioni del centro-sud Italia come Roccaraso, il Terminillo e l’area dell’Etna. In netta difficoltà alcune località, tra cui Aprica, S. Martino di Castrozza, Arabba, Alleghe e Piancavallo.
Il responso finale: Pasqua amara per la montagna italiana, con il maltempo che ha caratterizzato le mancate partenze last minute di molti italiani, che speravano nell’ultima sciata della stagione.
Questo quanto emerso da Skipass Panorama Turismo (2), che ha monitorato – attraverso rilevazioni dirette sulle strutture ricettive, scuole di sci, operatori commerciali, consorzi, centri prenotazioni, agenzie di viaggio e tour operator – le seguenti 28 destinazioni: Gressoney, Courmayeur, Breuil/Cervinia (Valle d’Aosta); Sestriere, Bardonecchia, Limone Piemonte (Piemonte); Aprica, Bormio, Livigno (Lombardia); Canazei, Madonna di Campiglio, S. Martino di Castrozza (Trentino); Corvara, Ortisei, Brunico (Alto Adige); Cortina d’Ampezzo, Alleghe, Arabba (Veneto); Piancavallo, Tarvisio, Sella Nevea (Friuli Venezia Giulia); Sestola, Corno alle Scale (Emilia Romagna); Abetone (Toscana); Terminillo (Lazio); Roccaraso (Abruzzo); Campitello Matese (Molise); Etna (Sicilia).
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1) Skipass Panorama Turismo è l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, progetto di Skipass – Salone dei Turismo e degli Sport Invernali – ed è realizzato da JFC.
2) Panel composto, nelle 28 destinazioni sottoposte ad indagine, da:
• 1161 strutture ricettive (di cui 725 rispondenti con tecnica di rilevazione CAWI e CATI);
• 321 tra influential ed operatori commerciali (di cui 122 rispondenti con tecnica di rilevazione CATI);
• 85 scuole di sci (di cui 32 rispondenti con tecnica di rilevazione CAWI e CATI);
• 57 tra consorzi, uffici di prenotazione, agenzie di viaggi e Tour Operator nazionali (di cui 44 rispondenti con tecnica di rilevazione CATI).