Saranno ancora i dottorati di ricerca la priorità dell’Alma Mater di Bologna per l’impiego delle sottoscrizioni del cinque per mille 2010. Le risorse provenienti dalle dichiarazioni dei redditi di quest’anno non andranno però, come in passato, solo alle borse di studio, ma anche a laboratori e biblioteche, i luoghi deputati cioè all’attività di ricerca.
Nel frattempo il rettore Ivano Dionigi annuncia la messa al bando, questa primavera, di oltre 39 posti da ricercatore a tempo indeterminato. “Ai più bravi- commneta il pro-rettore dario Braga – andranno le borse di studio, ma tutti avranno bisogno di laboratori ben equipaggiati e biblioteche aggiornate e funzionali per condurre le loro attività”.
La nuova campagna 2010 parte con un appello a iscritti, ex studenti e personale ( “La ricerca c’è e si vede”, con il codice fiscale dell’ateneo 8000 7010 376, messa in piedi da Unibo e Fondazione Alma Mater). Nei primi tre anni le risorse raccolte (1,8 milioni di euro circa) sono state indirizzate verso l’allestimento di spazi didattici, l’erogazione di borse di dottorato e il finanziamento di ambiziosi laboratori internazionali.L’andamento delle sottoscrizioni vede da sempre l’Alma Mater in pole position tra gli atenei italiani.
Dopo il primo anno (2006) in cui con oltre 600mila euro e 10mila sottoscrittori si e’ collocata seconda alle spalle de La Sapienza di Roma, e’ risultata immancabilmente la prima universita’ italiana sia per numero di dichiarazioni che per risorse raccolte. Nel 2007 ha migliorato la sua performance di circa 50mila euro, con un numero di contribuenti pressoche’ costante. L’ingresso nel 2008, tra le organizzazioni scientifiche che si contendono il 5 per mille, di agguerriti big della ricerca medica impegnati contro cancro e gravi malattie, ha invece fatto arretrare in blocco gli atenei di un paio di posizioni ed e’ “costato” all’Alma Mater circa 100mila euro e 2000 sottoscrizioni in meno. Per ora, comunque, gli unici soldi arrivati sono quelli del 2006, mentre del 2009 non sono note nemmeno le cifre. Da oggi, la campagna del 5 per mille campeggetrà anche sulle finacate degli autobus cittadini: saranno 100 i mezzi coinvolti tra il capoluogo di regione e altre centri della Romagna. A Ravenna e Rimini saranno affissi anche manifesti nelle pensiline e nelle fermate. Ovunque locandine a volonta’ (10mila) e cartoline (oltre 100mila): dai dipartimenti universitari agli Urp, dalle librerie alle edicole delle citta’ del multicampus. Il costo delle campagne annuali varia da 50 a 100mila euro, anch’essi ricavati dal 5 per mille degli anni precedenti.